Un vino importante, corposo, profondo. Non è un caso se lo chiamano “il Barolo del Sud”. E’ l’Aglianico, uva campana di origine spagnola (e non ellenica, come alcuni dicono), che qui in Contrada Scorzagalline (Paternopoli, AV), nella tenuta dell’azienda Fonzone, gode di terreni (franco-argillosi) ed esposizione (sud-ovest) ideali. Qui, nord est d Avellino, è la zona del Taurasi DOCG, l’area in cui i grappoli di quest’uva generosa e dalla maturazione tardiva danno luogo a vini scuri e concentrati, con un grande potenziale d’invecchiamento. Qui la famiglia Fonzone Caccese che ha fondato la propria azienda poco meno di vent’anni fa, realizza il suo Taurasi DOCG, che come gli altri prodotti viene da una viticoltura improntata all’ascolto della natura, all’assecondamento dei suoi ritmi e quindi al suo massimo rispetto. In cantina, il compito di interpretare le annatecercando di trarre da ognuna, buona o meno buona che sia, sempre il meglio, è affidato all’enologo Luca D’Attoma. Sebbene lo scopo dichiarato di Fonzone sia di dare prestigio e fama di lunga vita soprattutto ai vini bianchi dell’Irpinia I loro Fiano, Greco di Tufo, Falanghina, dato che anche questa è famosa per essere terra di rossi, questo “Taurasi DOCG Scorzagalline 2015” è un’ottima espressione di questa parte della Campania. Nel bicchiere appare di un rubino molto scuro, lucido, al naso rivela note altrettanto scure di prugne mature, viole, more di rovo nere, cioccolato fondente, tabacco e spezie dolci. La lunga macerazione sulle bucce e un affinamento di almeno 4 anni regalano alla fine un vino dai tannini quasi setosi, equilibrato nella freschezza, molto lungo e piacevole. La sua struttura e complessità richiederebbe cibi alla sua altezza (arrosti, formaggi stagionati, la mitica selvaggina che nessuno, ormai, mangia più da anni, o quasi), ma non sfigura nemmeno accanto a cibi meno elaborati. Così anche il pasto del lunedì diventa un prolungamento della domenica.