Lo scopriremo solo vivendo, per parafrase una celebre camzone. Nel frattempo, si possono fare alcune previsioni, fondate su sondaggi e ricerche. Quelli che seguono sono i risultati della 10 edizione di Wine Trade Monitor, un sondaggio ad opera dell’agenzia internazionale Hopscotch Sopexa*, che tra settembre e novembre 2023, ha coinvolto 957 professionisti che lavorano con un assortimento di vini internazionali (tra cui importatori, grossisti, distributori di supermercati, enotecari e specialisti delle vendite online). Queste sono le le loro previsioni per i prossimi due anni. Il sondaggio ha riguardato i mercati di Germania, Belgio, Regno Unito, Paesi Bassi, Stati Uniti, Canada, Cina, Giappone e Corea del Sud.
I vini europei sono i più citati.
In media, i professionisti intervistati hanno inserito nel loro portafoglio i vini di 8 Paesi, nella maggior parte europei: quasi 9 operatori su 10 elencano vini francesi (88%), davanti a quelli italiani (77%) e spagnoli (72%). Tuttavia, più di un operatore belga su due ha elencato anche vini argentini, mentre i vini cileni e greci sono in aumento di oltre 15 punti percentuale
Per l’immagine il vino francese è sempre il n.1, ma quello italiano vince per innovazione.
Per oltre la metà dei professionisti intervistati, quando si tratta di immagine, il vino francese batte tutti. È sinonimo di "vino per le occasioni speciali", apprezzato per la sua "qualità costante del gusto". Spagna e Cile sono i più forti in termini di "appeal sul prezzo", mentre l'Italia si distingue per "innovazione" e capacità di "attrarre le giovani generazioni". I vini americani sono invece particolarmente apprezzati in Corea del Sud, un mercato molto dinamico analizzato per la prima volta nel Wine Trade Monitor.
Pessimisti per l’immediato futuro, fiduciosi nelle vendite individuali - specialmente se online.
La metà dei professionisti prevede una stagnazione del mercato del vino nei prossimi mesi. Tuttavia, più l'operatore è piccolo, più è ottimista (il 28% degli operatori che acquistano meno di 10.000 bottiglie prevede una crescita delle vendite). Le vendite online stanno diventando sempre più comuni, in particolare in Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti.
Naturali, poco alcolici, destinati a pubblici ben precisi: i vini che si vendono di più sono così.
La percezione della naturalità di un vino è la prima tendenza chiave (vini naturali o prodotti con metodi biologici o sostenibili). La riduzione dell'impronta di carbonio è la dimensione della CSR più comunemente condivisa, ma la sensibilità varia da un mercato all'altro: gli Stati Uniti attribuiscono maggiore importanza all'inclusività, il Belgio alla biodiversità, requisiti ai quali l’Asia si dimostra al momento del tutto indifferente o quasi.
La seconda tendenza individuata è una più marcata segmentazione dei prezzi: l'offerta di vino sta diventando più premium in Cina e Corea del Sud. Al contrario, i prodotti entry-level stanno guadagnando terreno in Germania e Canada.
La 3° tendenza più citata è l'emergere di nuove tipologie di vino, in particolare di vini a bassa gradazione alcolica, che si stanno facendo strada in Germania e nei Paesi anglosassoni (Canada, Regno Unito, Stati Uniti).
L’autenticità del vino influenza le vendite. Ma ciascuno la intende in modo diverso.
L'autenticità del vino è un punto di forza per più di 8 professionisti su 10 intervistati. Ma cosa s’intende con questo termine? Belgi e tedeschi sono più sensibili all'approccio dell'enologo, mentre in Asia l'autenticità si associa al termine "terroir” e negli USA alla "produzione artigianale”. L'autenticità è una dimensione a cui i commercianti di vino sono più sensibili (90% degli indipendenti contro il 75% della grande distribuzione).
Chi vende di più? Ancora i francesi.
In termini di slancio delle vendite, quattro regioni francesi sono in testa alla classifica dei vini rossi: Languedoc, Bordeaux, Borgogna e Valle del Rodano. In testa ai vini bianchi c'è la Valle della Loira, seguita da vicino da Linguadoca, Borgogna e Marlborough in Nuova Zelanda, che domina ampiamente questa categoria in Cina e Corea del Sud. Per quanto riguarda i rosati, la gara è aperta dopo la Provenza, tra i rosati della Linguadoca, italiani e spagnoli. Nella tipologia vini spumanti, Cava e Crémant sono i più ricercati, davanti allo Champagne. Il Prosecco scende al 4° posto, dal 2° del 2021. A seconda dei mercati analizzati, si distinguono alcune regioni o vitigni, come i vini portoghesi negli Stati Uniti: Il Vinho Verde tra i bianchi e il Douro tra i rossi sono le due denominazioni per le quali i professionisti americani prevedono la maggiore crescita delle vendite.
Le tre principali varietà di uve internazionali in cima alla classifica, seguite da varietà secondarie in rapida crescita.
I principali vitigni internazionali rimangono i più popolari, ma con fluttuazioni molto marcate a seconda del Paese: Chardonnay (crescita prevista in Belgio, ma molto più limitata negli Stati Uniti), Cabernet Sauvignon (aumento in Asia, ma poco in Germania), Pinot Nero (forte in Corea del Sud e senza riscontri nei Paesi Bassi). La popolarità di Chenin Blanc, Cabernet Franc e Grüner Veltliner sta crescendo rapidamente: producendo vini freschi e poco alcolici, questi vitigni sono particolarmente adatti alle preferenze dei consumatori di oggi.
La bottiglia conferma il suo primato, la lattina perde terreno. Tappi a vite in aumento.
La bottiglia rimane il formato che probabilmente registrerà il maggior incremento delle vendite nei prossimi 24 mesi. Mentre la classica bottiglia da 75 cl rimane molto popolare in Cina (90%), la bottiglia di vetro leggero è molto popolare in Canada e nel Regno Unito. Lo studio prevede un aumento della quota dei tappi a vite (61%) e rivela il declino del formato lattina nei mercati anglosassoni rispetto al 2021 (Stati Uniti -18 punti, Canada -19 punti, Regno Unito -24 punti).
*Hopscotch Sopexa è un'agenzia internazionale di consulenza di marketing e comunicazione i cui team multiculturali sono specialisti e appassionati di Food, Beverage, Lifestyle da oltre 60 anni. E’ un'agenzia membro del gruppo HOPSCOTCH. Insieme, formano una rete internazionale integrata di 800 talenti e più di 30 uffici in tutto il mondo, con una presenza in tutti i Paesi dell'EMEA, delle Americhe e dell'Asia.