Come cambiano i tempi. Fino a qualche anno fa, agosto era il mese delle ferie e delle angurie, ora sembra diventato il mese della vendemmia. In molte zone d'Italia è già partita, ed è ozioso chiedere come si prospetta: le fanfare delle associazioni di categoria l'hanno dichiarata splendiderrima già da molti giorni. Probabilmente sarà anche un po' scarsina, causa gelate primaverili e siccità estiva, ma la qualità delle uve in via di raccolta è fuori discussione, perciò aspettiamo fiduciosi il verdetto dei vasi vinari. Fuori dai confini, gli addetti ai lavori sembrano meno propensi ai rulli di tamburo: in Francia, per esempio, già si vedono detentori di un record negativo. - 18% di uva prevista rispetto al 2016, che già era stata dichiarata come una delle vendemmie più scarse degli ultimi 30 anni. Bordeaux e Borgogna hanno sofferto in varia misura delle eccezionali gelate di aprile, mentre le regioni più meridionali, come Beaujolais e Valle del Rodano, hanno risentito della siccità estiva (altri particolari qui). Nel frattempo, facciamo il tifo per 3 nostri rappresentanti, impegnati in un difficile compito: realizzare il miglior Cabernet Sauvignon nella terra del Dragone. Su 140 candidati, solo 48 sono stati ammessi al concorso, e di questi 3 sono enologi italiani: Gianpaolo Paglia, Alessio Fortunato e Denise Cosentino, che se la devono vedere con altri 45 colleghi da varie parti del mondo. A giorni sapremo chi ha vinto. Chiudiamo con una notizia che conferma una volta di più la giustezza dell'antico nome di Enotria dato all'Italia: in una caverna non lontana da Sciacca, una spedizione archeologica americana guidata da un italiano ha scoperto alcune giare che probabilmente hanno contenuto del vino, fatto che retrocederebbe l'inizio dell'attività enologica italica ad almeno il 6000 a.C.
E già che parliamo di passato, ecco un veloce e solo esemplificativo (quindi non esaustivo) elenco di quello che i popoli della Terra usavano bere... Latitudine che vai, gusti che trovi. Ieri come oggi.