Assoenologi V.O., si cambia

 

Cambio della guardia al vertice della sezione Veneto Occidentale di Assoenologi.
Le recenti elezioni di sezione - che questa associazione tiene ogni tre anni - hanno portato ad un rinnovo quasi completo delle cariche.

Nuovo presidente è l'enologo Luigino Bertolazzi, che sarà affiancato da Alberto Coffele e Roberto Vassanelli come vicepresidenti.
Confermato alla segreteria Paolo Menapace, organizzatore infaticabile.

Luigino Bertolazzi, in forza al team di enologi della Cantina di Soave, è uno dei rossisti del gruppo, avendo diretto per anni la Cantina di Cazzano di Tramigna (specializzata nella produzione di vini della Valpolicella), prima dell'incorporazione della stessa nella Cantina di Soave. In passato è stato anche insegnante, e ha sempre coltivato una certa propensione per lo studio della storia e la cultura viticolo-enologica in genere: originario di Brognoligo (una frazione del comune di Monteforte d'Alpone, il paese a più alta densità viticola d'Europa), è un esperto di Vin Santo e di vini dolci da appassimento, oltre che ottimo degustatore e conferenziere.

Alberto Coffele è un giovane enologo dell'omonima famiglia di produttori di Soave: da anni affianca nella conduzione della cantina il papà Giuseppe, uno dei nomi di riferimento nella produzione di Soave della più alta qualità.
Uno dei pregi maggiori di Alberto è l'essere riuscito a conferire ai vini Coffele la sua personalità, pur nel rispetto di una inconfondibile continuità di stile. I vini Soave di Coffele - come il Ca' Visco, ma soprattutto l'Alzari - sono esemplari per l'equilibrio e l'eleganza che la migliore garganega riesce ad esprimere.

Anche Roberto Vassanelli è "figlio d'arte": suo padre Clemente ha infatti fondato quello che ai nostri giorni è uno dei laboratori italiani di analisi enologiche più noto e affidabile. Oggi perciò l'Enocentro è condotto da Roberto e dai suoi fratelli, e nonostante l'impegno ogni tanto trova anche il tempo di lasciarsi coinvolgere da qualche cantina a fare il vino, e non solo ad analizzarlo.

Cosa aspetta questo triumvirato? un triennio - almeno - di grande lavoro.

I sei anni di presidenza di Daniele Accordini, da poco nominato general manager della Cantina di Negrar lasciano infatti un'eredità molto impegnativa sul fronte dell'aggiornamento professionale e della capacità di fare squadra tra colleghi, fatta di eno-incontri con professionisti italiani e stranieri (organizzati a cadenza quasi mensile) e di intensi viaggi-studio all'estero.

Le sfide che il mondo del vino pongono ai professionisti del settore si fanno ogni giorno più complesse da decifrare e da affrontare; per questo non si finisce mai di imparare.

Anche per gli enologi, insomma, gli esami non finiscono mai.

(Nella foto di apertura, Bertolazzi è il primo a destra)