Il Prosecco non è un "frizzantino"

Nessuno s'indigna se un Trentodoc viene definito un prosecco, o se si chiede (ancora) un prosecco intendendo però un Franciacorta.

Cosa vuoi che ne sappia la gente che va al bar! Quando chiede un prosecco intende una bollicina; il nome del vino, la Doc, il brand...chennessoio! (mai che si confondano con lo Champagne, però. Perchè uno Champagne è uno Champagne, lo sanno anche gli astemi). 

Prosecco, "frizzantino italiano doc", l'ha definito un giornalista di una testata nazionale. Non avendo letto l'articolo non posso dire se la definizione era seria, scherzosa o affettuosa, quel che è certo è che è apparsa terribilmente sbagliata, scorretta e inopportuna agli occhi dell'assessore veneto all'agricoltura Franco Manzato, come riporta il seguente comunicato stampa ufficiale:

"Daremo una severa “lezione”, calice alla mano, al giornalista di “Io Donna” che ha definito il Prosecco “frizzantino italiano doc”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, è decisamente scandalizzato dal superficiale giudizio dato dalla nota testata femminile del Corriere della Sera allo spumante italiano più famoso del mondo, “che, per numero di bottiglie vendute, contende allo Champagne il primato planetario della spumantistica”.

“Glielo faremo rimangiare, anzi bere – aggiunge Manzato – e lo invito sin d’ora a stappare con noi una bottiglia di Prosecco DOC e ad assaggiarla insieme. Perché a me pare chiaro che non lo conosce, perché un simile svarione può venire solo da una degustazione per sentito dire. L’invito – aggiunge Manzato – è esteso anche alla direzione della testata. E faremo gustare la differenza che tra Prosecco DOC e un frizzantino senz’arte né parte, perché, se la quasi totalità del Prosecco è spumante, se ne produce anche nella tipologia “Frizzante”, che è una distinzione tecnica e in questo caso anche storica, così come lo si produce anche “tranquillo” per chi è affezionato a questo vino nella sua versione “ferma”. Di sicuro noi accompagneremo i capolavori dell’Ermitage con un grande capolavoro dell’enologia e dei vigneti del Nord Est, che non si può sminuire con termini approssimativi e inesatti”.

Quella contro l'ignoranza è una battaglia che non conosce tregua.