Rischi e opportunità per i vini bianchi d'eccellenza: convegno a Gorizia

Sappiamo - o almeno, dovremmo sapere - della predilezione dei cinesi per i vini rossi. Non ci è mai stato chiaro, invece, perchè tale preferenza sia anche quella di Robert J.Parker. Al punto che i vini bianchi (e relativi produttori), se ci limitiamo alle sue valutazioni, avrebbero vita più dura dei vini rossi (e relativi produttori).

Il problema in se' è (in apparenza) di facile soluzione: non limitiamoci. Al diavolo Parker e le sue fisime, io - produttore - faccio il vino che voglio e troverò sempre a chi venderlo. Oggi più di ieri, poi: stando ai dati di Assoenologi, nei mercati esteri il consumo di vini bianchi è salito al 55%, mentre quello dei rossi e dei rosati è sceso al 45%. 

Negli USA solo nell'ultimo anno le vendite di vino bianco sono salite del 19,8% e una prudente stima prevede per il 2012 un'ulteriore crescita del 10%: una tendenza che vede trainanti tipologie come quella del Soave e del Pinot grigio.

Con i suoi 3.917,4 milioni di euro, l’enologia del Nord Est rappresenta ben il 41, 7%, con il Veneto in testa ( 29,6%), seguito dal Trentino Alto Adige ((10,4%) e il Friuli Venezia Giulia (1,7%).

Sebbene quest’ultima regione abbia un peso ridotto dal punto di vista numerico, con un valore di export di 65,5 milioni di euro, quando si parla d'immagine diventa strategica. Il Friuli Venezia Giulia infatti, e in particolare il Collio, è conosciuto proprio per i suoi vini bianchi, presenti nelle più importanti carte dei vini nel mondo. 

La curiosità però rimane: perchè a Robert Parker non piacciono i vini bianchi? Cercheremo di farcelo spiegare da Antonio Galloni, suo corrispondente in Italia per "Wine Advocate", quando interverrà al convegno “Opportunità e Minacce per i vini bianchi di eccellenza” organizzato dal Consorzio Tutela Vini Collio e Carso il 12 novembre a Gorizia, nell’aula magna del Polo Universitario di Gorizia (via Alviano 18). Obiettivo sarà analizzare il comparto dei vini bianchi e le prospettive sul mercato nazionale ed internazionale: un argomento che non può che interessare una zona, come quella del Collio, dove l'80% della produzione (costituita da 6 milioni di bottiglie) è rappresentato da vini bianchi, per un valore al consumo di ca. 200 milioni di euro. 

Tale iniziativa comunque non vuole riguardare solo i produttori locali, ma tutte le aziende italiane impegnate nella produzione di vini bianchi di qualità: oltre a Galloni, interverranno Filip Cayman di Wine Intelligence (società specializzata in indagini di mercato nel settore del vino) e, in teleconferenza, Paul Wagner (della società Balzac di marketing internazionale e formazione) e Jim Tresize.

Moderatore  sarà il giornalista Giorgio Dell'Orefice, del Sole 24 Ore.

Convegno a parte, il summit friulano comprende anche un altro momento di approfondimento: sempre il 12 novembre, ma al mattino (alle 10.30) presso la Casa dell’Agricoltura di Cormons (GO), si parlerà di Innovazione in una terra di Eccellenza, vini ma non solo.  L’incontro porrà l’accento sui nuovi strumenti e sui progetti di ricerca sviluppati sul territorio per migliorare la competitività delle imprese.

Tre saranno i filoni presentati. Il primo è quello tecnico e riguarderà la ricerca viticola con l’obiettivo del miglioramento genetico della vite per ridurre così l’uso della chimica in vigneto (Università di Udine); il secondo è quello economico di ricerca sociale ed organizzativa, con lo studio su cluster della conoscenza (Università di Trieste); il terzo, quello dell’innovazione, affronterà il filone della promozione del territorio attraverso il cinema (Fondo Audiovisivi FVG).