Se è vero che la vitalità di un settore si misura anche dal numero di manifestazioni/eventi/fiere che riesce a generare, non c'è dubbio che quello del vino e dintorni sia un comparto ancora dinamico e combattivo (per non dire combattente).
In particolare, all'interno del mondo enoico sempre più da qualche anno a questa parte la parola d'ordine che risuona è "bio". Non importa di che genere, se -logico o -dinamico, l'importante è che si possa definire organic, e con tanto di certificazione. Molti in Italia nutrono (con non poche ragioni) diffidenza somma nei confronti delle certificazioni ufficiali, ma, amici miei, se non potete esibire quel famoso pezzo di carta rischiate di restare tagliati fuori da più di un mercato estero. Ne vale la pena? in certi casi sì, in certi casi no; ciascuno faccia le sue considerazioni.