Quando fece la sua prima comparsa nelle nostre terre ne avevamo solo sentito parlare male dai frutticoltori delle regioni vicine: la Drosophila suzukii era la maledizione dei ciliegi e dei piccoli frutti maturi in genere. A differenza del suo più comune e diffuso parente, il moscerino della frutta, appassionato consumatore di frutta stramatura tendente al marcio, la più raffinata Drosophila ama la frutta fresca e matura al punto giusto, che utilizza come nido-mensa. Le uova depositate sotto l’epidermide, poniamo, di una ciliegia, danno modo alle larve di venire al mondo direttamente in un buon e succoso ristorante, e lì si sviluppano.
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