La prima etichetta di questo nuovo anno è di un prodotto che si inserisce a buon diritto in uno dei principali trend che attraversano il mondo del vino, quello organic. Questo Valpolicella Ripasso della Cantina di Negrar fa parte infatti della sua linea top di gamma versione bio Domini Veneti. La scelta bio risale quasi ad una ventina di anni fa, quando nel 2004 questa cooperativa - che attraverso i suoi 244 soci gestisce oltre 700 ettari di vigneto nella zona Classica della denominazione - decise di dedicare una parte sempre più consistente a questo tipo di produzione. Nel 2019 gli ettari certificati erano 77, ora sfiorano i 130, il che fa della Cantina di Negrar il principale produttore di vini biologici della Valpolicella. “A determinare il quasi raddoppio degli ettari bio non è stato il guadagno superiore rispetto alla viticoltura tradizionale -specifica una nota della cooperativa - Fin dal 2004 infatti i soci certificati ricevono una premio sulla liquidazione delle uve conferite. - Il motivo va invece ricercato nel fatto di poter contare sulla presenza di tecnici di campagna che accompagnano passo passo nella coltivazione della vigna, suggerendo ogni giorno e per singolo vigneto le pratiche colturali da adottare in base agli indici climatici, aiutando ad espletare le attività burocratiche, come la compilazione del quaderno elettronico di campagna e assistendoo nei controlli periodici effettuati dagli enti certificatori”. Più del guadagno supplementare insomma, ciò che ha indotto molti soci a passare al bio è stata la garanzia di poter contare su aiuti pratici specifici di alto livello.
”Innalzare il livello di professionalità dei viticoltori per noi significa formazione continua e nuovi investimenti sulle persone - commenta l’enologo e direttore generale Daniele Accordini - Un impegno che si traduce in garanzia per il consumatore”. I primi due vini prodotti sono stati il Valpolicella e l’Amarone, l’ultimo arrivato è questo Ripasso, che come i suoi “parenti” viene prodotto con uve di vigneti certificati, di età tra i 6 e i 40 anni, situati in alta collina, dove solitamente il clima è più asciutto e ventilato e i terreni inclinati drenano meglio la pioggia. La composizione del suolo può variare da argillo-limoso a mediamente calcareo. Le uve - Corvina, Rondinella, Corvinone - sono raccolte da due vigneti, uno a Negrar e l’altro a Fumane, e vengono vinificate fresche per la produzione di Valpolicella Superiore. La tecnica del ripasso avviene poi per contatto del vino con le vinacce dell’Amarone per 15 giorni, con l’aggiunta di una parte di vino atto a diventare Amarone come previsto dall’ultima versione del disciplinare di produzione. Affinamento in legno.
Nel bicchiere, questo Ripasso mostra un colore brillante rubino scuro non fitto, con sfumature rosse, i profumi rimandano ad un bouquet variegato fatto di pout-pourri di viole - il marcatore tipico delle colline negraresi - accenni di vaniglia e schegge di cannella. In bocca ricorda fruttini rossi e neri di rovo, prugne, lamponi ciliegie cotte e pepe nero. E’ un vino fresco, con un bell’equilibrio, estremamente bevibile: un ottimo compagno da tavola, un pregio che, negli anni scorsi e in alcuni casi ancora oggi, si era un po’ perso.