Abbiamo già parlato delle Donne della Vite, una nuova, vivace associazione che parla poco e agisce molto: sul piano culturale, teorico e su quello pratico. Ecco allora la loro nuova iniziativa, perfettamente in linea con la stagione vendemmiale: DiVento, il vino fatto da professioniste del vino e della vite in favore delle bambine di strada di Nairobi. Perchè il vento del cambiamento e di una nuova e più diffusa sensibilità, si concretizzi anche in ambienti di vita migliori per tutte (e tutti). Di seguito il comunicato ufficiale (il grassetto è nostro).
"Il nuovo progetto delle Donne della Vite è un vino sostenibile e solidale. Si chiamerà DiVento, nel senso della forza del divenire, della trasformazione, del cambiamento. Un cambiamento simbolicamente rappresentato e favorito dal Vento che soffia nella direzione di un ambiente migliore e di una società più equa, nella quale ognuno possa diventare quello che desidera.
DiVento si contraddistingue per un’attenzione particolare alla sostenibilità, dalla scelta delle uve, ottenute con metodi di coltivazione a basso impatto ambientale, alla vinificazione e al packaging, realizzato con materiali provenienti da materie prime rinnovabili e riciclabili. Materie prime, servizi e professionalità necessari sono stati messi a disposizione da chi sta credendo nel progetto: una rete di partner che sta sostenendo le Donne della Vite nell’impegno sociale e della quale fanno parte VCR Vivai Cooperativi Rauscedo, Cantina Tuscania, Eno Vetro, Nomacorc Italia, Lallemand Italia, Ovis Nigra e altri che nei prossimi mesi si uniranno al nostro progetto.
DiVento sarà un vino solidale perché contribuirà a restituire alla vita bambine traumatizzate dalla strada, spesso dall’abbandono o dalla violenza familiare, cresciute in bande randage nella miseria degli sterminati slums di Nairobi. I fondi raccolti saranno destinati alla Casa di Anita – intitolata alla memoria di Anita Pavesi, giudice onorario del tribunale dei Minori di Milano, scomparsa nel 1998 dopo venti anni di straordinario impegno sociale – il progetto della onlus Amani, che in Kenya offre ospitalità alle bambine di strada.
«Da sempre penso che il vino non sia buono a prescindere – sottolinea Valeria Fasoli, agronomo e presidente dell’Associazione – ma per la storia che racconta; che un vino non si ricorda soltanto per le sue caratteristiche organolettiche, ma per la situazione in cui si beve. È per questo che non dimenticherò DiVento, per come è nata l'idea di farlo, per la sua finalità e perché è un vino che nasce dalla forza degli ideali di un gruppo che ha unito cuore e mente per realizzarlo. Sarà emozionante berlo insieme agli amici, offrirlo, raccontarlo, condividerlo e ricordare che aiuterà le bambine di strada di Nairobi».
Tutto il processo di produzione di DiVento, dalla vendemmia all’imbottigliamento, sarà seguito e documentato dalle Donne della Vite, che metteranno al servizio di questo progetto le loro competenze professionali di agronome, enologhe e comunicatrici.
«DiVento annata 2016 – racconta Alessandra Biondi Bartolini, tra le fondatrici delle Donne della Vite – sarà un bianco aromatico, ottenuto dalla vinificazione di uve prodotte con tecniche agronomiche a basso impatto ambientale e con l’applicazione delle migliori tecniche di vinificazione e di controllo disponibili in campo enologico. In questi giorni assaggiando il nostro il mosto che diventava vino e sentendone i profumi, ho capito che per aiutare le bambine africane a recuperare la leggerezza dell’infanzia, DiVento non poteva essere che così: fresco, intenso e profumato».
Le bottiglie di DiVento, per l’annata 2016, circa 1200 più alcune magnum, saranno disponibili a partire dall’inizio di dicembre e i fondi raccolti saranno gestiti dalla onlus Amani.
Le informazioni per acquisire il vino grazie a una donazione verranno pubblicate sul sito delle donne della Vite www.donnedellavite.com"