Al pari di altre analoghe manifestazioni, anche il Vinitaly ha i suoi riti e quello delle premiazioni è uno di essi.
Concorsi internazionali a parte - e in questa sede ci piace ricordare il premio Vinitaly 2013 all'Italian Wine Guy Alfonso Cevola,"per essere un profondo conoscitore delle grandi cantine, ma anche dei piccoli vitigni del grande patrimonio enologico italiano e un grande comunicatore" - un riconoscimento, se vogliamo, più agricolo, è il Cangrande, che si assegna ai benemeriti della vitivinicoltura veneta (e non solo).
Quest'anno medaglia e attestato sono andati al veronese Roberto Ferrarini (nella foto con l'assessore regionale all'agricoltura Franco Manzato), figura molto nota sia in ambito universitario (è docente di Enologia nell’ambito del Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche dell’Università di Verona) sia in quello produttivo.
“Indicando il prof. Ferrarini – ha detto Manzato – abbiamo voluto sottolineare la fondamentale importanza della ricerca e dell’innovazione per assicurare ulteriori traguardi di qualità, commerciali ed economici a livello mondiale all’enologia regionale, pur forte di circa 3 mila anni di storia”.
Roberto Ferrarini è infatti, tra l’altro, titolare di una sfilza di brevetti: 7 italiani, 8 europei, 2 negli USA e 2 internazionali. Inoltre è autore di più di 160 lavori fra pubblicazioni e comunicazioni nazionali e internazionali di carattere scientifico, tecnico e divulgativo. E’ stato, ed è, tra le tante esperienze avute e in corso, responsabile di cantine sperimentali, di reparti di ricerca e sviluppo, di ricerche universitarie; responsabile scientifico di diversi progetti di ricerca finanziati dalla Regione Veneto (come il “Vigne Alte”, “AmarOne”, “Cassiodoro”,“Winemotion”, “Graspa”, “Pinot Grigio”, “Low Alcol”, “Winesens”) responsabile scientifico del Distretto Veneto del Vino e membro in sede O.I.V. per il Ministero dell’Agricoltura Italiano del gruppo di esperti della Commissione II “Tecnologia del Vino” e del gruppo “Membrane”, oltre che dell’editorial board della rivista internazionale Journal of Wine Research.
Per finire, è consulente enologo di alcune cantine della Valpolicella, tra le quali figurano nomi celeberrimi (e insospettabili): tuttavia, come tutti i veri scienzati, Roberto è una persona molto discreta, e anche quando piovono premi e riconoscimenti prestigiosi su quelli che potrebbe ben definire i "suoi" vini...si limita a sorridere.