EWBC # 4: Brescia. Consigli per l'uso

 EWBC #4: ci siamo. Il conto alla rovescia sta scandendo gli ultimi giorni, le ultime ore. 

Per tutti coloro che si sono registrati pagando la propria quota - ebbene sì, questo congresso è a pagamento - le istruzioni per vivere nel migliore dei modi questa originale esperienza sono contenute nel EWBC 2011 Participant Packet: diversamente dalle scorse edizioni infatti, e nello spirito del "less is more", cartelle stampa, informazioni sui tour e sul programma, consigli vari,  eccetera, non saranno caricate su chiavette USB, bensì scaricabili dal sito ufficiale dell'evento. 

Per chi pensa di venire per dare giusto un'occhiata, imbucandosi come solitamente si riesce a fare in Italia, l'unico consiglio che possiamo dare è di non farlo. Non c'è nessuna possibilità di entrare se non si è nell'elenco dei registrati. Una regola che vale che vale per tutti, giornalisti compresi (tranquilli; non sono previsti saluti/passerelle dei soliti politici e/o amministratori di turno).

Per gli italiani che si sono registrati, e magari partecipano per la prima volta a questo congresso, ecco qualche piccolo consiglio derivante dall'esperienza diretta:

1) Siate sempre puntuali. Meglio arrivare un po' in anticipo, che in ritardo. E questo vale (anche e soprattutto) per i trasferimenti in pullman: se siete in ritardo, nessuno vi aspetterà.

2) Indossate sempre la targhetta con il vostro nome che vi verrà consegnata all'ingresso, il primo giorno della conference. Inutile confidare sul fatto che, "tanto, loro sanno chi sono". Non lo sanno. E se lo sanno, fingeranno di non saperlo. 

3) Rispettate le regole.  La nota fantasia italiana nell'interpretare tempi, posti e precedenze non vi aiuterà. Nessuno vi scuserà se cercherete di saltare la fila, infilarvi in qualche degustazione o tour in cui avete dimenticato di registrarvi, o se all'ultimo momento avete cambiato idea e non volete più partecipare a quella cena - o peggio, se vorreste andare da un'altra parte. Tutto quello che otterrete sarà di mettere in difficoltà gli organizzatori, e a disagio tutti gli altri. La flessibilità è una cosa - e nessuno sa essere flessibile e comprensivo nei confronti delle esigenze altrui più di Gabriella e Ryan Opaz e Robert McIntosh - la volubilità un'altra. (Contrattempi gravi, e assolutamente imprevisti esclusi, ovviamente).

4) Siate pazienti e collaborativi. Organizzare un congresso con più di 200 persone avvezze ad un uso massiccio e costante della rete, in un paese in cui la rete nemmeno arriva dappertutto sarebbe un'impresa disperante per qualunque italiano. Figuratevi per chi italiano non è, e si trova a tentare di districarsi nel ginepraio assurdo di una burocrazia fatta di regole e regolette, leggi e leggine, vincoli e lacciuoli. Ci auguriamo che tutto fili lisci come l'olio, ovviamente... ma se in certi momenti noterete che la connessione salta o rallenta, o che in alcuni casi manca del tutto, sappiate che qualcuno ha preferito dirottare da qualche altra parte i finanziamenti destinati al rafforzamento della banda larga (per dirne solo una)

4) Parlate inglese. E' la lingua ufficiale del congresso, per tutti. Italiani compresi. Se però sapete anche il cinese, lo spagnolo, il francese, l'armeno, l'afrikaans, il tedesco, il russo, il polacco, il brasiliano, il sudcoreano o l'ungherese... i winebloggers di queste nazionalità saranno più che felici di scambiare quattro chiacchiere nella loro lingua madre.

5) Non siate timidi. Lo scopo n.1 dell'EWBC è di aiutare le persone a conoscersi. Perciò attaccate tranquillamente bottone con tutti quelli che vi capitano a tiro, senza preoccuparvi se il vostro inglese zoppica e traballa; il desiderio di fare rete è più apprezzato di un accento oxfordiano.

6) Take it easy, relax and enjoy!. Siete lì anche per questo. 

Ci vediamo a Brescia!