metodo classico

I colori del Durello. 4 motivi per bere una bottiglia Fongaro

I colori del Durello. 4 motivi per bere una bottiglia Fongaro

Le feste di Natale sono da sempre un' occasione irrinunciabile per alzare i bicchieri e brindare. Non a caso in questi giorni non si contano articoli e post su cosa scegliere, e quando e come. Secondo l'Osservatorio delle bollicine nazionali, i brindisi di fine 2016-inizio 2017 hanno dimostrato uno spostamento di gusto verso i sapori più secchi. Meno morbidezze e piacionerie e più precisione e affilatezza, dunque, anche se è probabile che si tratti (per ora) solo di una tendenza, più che di una abitudine acquisita. Comunque, per chi non ama le mezze misure ("lo spumante deve essere secco. Oppure dolce. Tertium non datur") e se ci si trova a Verona (o a Vicenza), la scelta dovrebbe essere scontata:  Durello, soprattutto metodo classico.

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Due insoliti spumanti

Con l'alzarsi delle temperature, la mia attrazione per i rossi corposi, fruttatoni e superalcolici subisce un crollo verticale. Dalla cantina salgono baldanzosi e contenti i rossi leggeri, i rosati di qualsivoglia sfumatura e uva ... e soprattutto gli sparkling. Niente di meglio di un bel metodo-qualcosa quando la colonnina di mercurio tirando il collo cerca di arrivare all'ultima tacca. E dunque, largo agli charmat per aprire la giornata, e poi via con i classici

Gli ultimi due interessanti assaggi fatti riguardano proprio due metodi classici, uno del Nord e uno del Sud. E, curiosamente, nessuno dei due è quel che vorrebbe far credere. Non nascono dal tradizionale uvaggio degli spumanti metodo classico. E, se è per questo, non nascono nemmeno da uve bianche. O da uve rosse tradizionalmente note per la loro predisposizione a farsi spumantizzare.

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