Mai di foglie (o di radici)

Avviso: questo post ha un sapore intenzionalmente empirico, anzi, esoterico. I positivisti estremi sono pregati di leggere qualcos'altro (per esempio, questo).

Seguo da sempre, con estrema curiosità e interesse, il mondo della vitivinicoltura alternativa più estrema, comunque si chiami (naturale, biodinamica, biotica, bio-quel-che-volete). Lo seguo e, quando mi capito, ne bevo i vini con alterne fortune: devo dire che inizialmente - molti anni fa - i vini non convenzionali erano (forse) fatti meglio, ed era facile imbattersi in qualche vino davvero buono. Oggi - sfortuna mia, sicuramente - mi capita più di rado, quasi che i produttori non convenzionali di ultima generazione siano più ansiosi di convincerti che il loro vino è buono a forza di parole, senza aspettare che sia tu a dirlo (probabilmente non si fidano dei tuoi sensi). 

Quello del bio-qualcosa è comunque un mondo complesso e delicato: con gli equilibri (qualsiasi essi siano) non si scherza. E poichè sicuramente ci sono molte cose che la scienza ancora non riesce a spiegarsi (tutte quelle che etichetta come magia e/o superstizioni, per esempio), nel frattempo seguiamo i consigli (o le regole) di chi questo mondo lo maneggia meglio (sia pure senza riuscire a darci uno straccio di spiegazione. Ma va bene lo stesso, io sono tollerante: basta che funzioni). Ecco allora che anche la degustazione del vino - qualsiasi vino - dovrebbe guardare al calendario biodinamico e a quel che dice Maria Thun. L'argomento è affascinante, e l'amico Angelo Peretti ne ha già parlato diffusamente qualche anno fa (in questo post: come vedete, l'argomento è sempre attuale).

Se oggi ne parlo io è perchè mi è capitata una cosa curiosa, anzi due. La prima: esiste nientemeno che un'app per iPad e iPhone che dice quali sono i giorni giusti per assaggiare il vino: si chiama When Wine e si rifà esattamente al famoso calendario.

Seconda cosa: qualche giorno fa, ero in visita ad una cantina che apprezzo molto, da sempre. I suoi vini mi piacciono tutti. Come al solito, abbiamo fatto una piccola degustazione: solo due vini, che già avevo assaggiato non molto tempo fa e che mi erano piaciuti molto. Stranamento, quel giorno non mi sono sembrati così fantastici; erano... imbronciati. Neanche lasciandoli nel bicchiere miglioravano, e sì che li ho assaggiati più volte. Niente da fare, decisamente una giornata "no"...

Ho detto "giornata no"? Arrivata a casa, mi è sorto un dubbio e ho controllato l'app When Wine: era un giorno foglia. Good for wine? NO. Né per il vino né, probabilmente, per chi lo degusta.

Forse era un caso, e forse no. Chissà. Basta che funzioni.