vendemmia 2012

Amarone della Valpolicella: che non diventi una (lussuosa) commodity

Come sarà l'Amarone della Valpolicella 2012? In questa vendemmia sono stati raccolti 800 mila quintali, 300 mila dei quali sono già nei fruttai, destinati a dare vini Amarone (tanto) e Recioto (poco). Ovviamente, per avere il dato del Valpolicella Ripasso 2012 basterà moltiplicare per due il volume di vino ottenuto dalle vinacce dei suddetti.

Eppure non basta. O meglio, c'è chi dice che non bastaC'è chi dice che il mondo ha sete di Amarone, e quindi bisogna produrne di più. E piuttosto che da qualche parte comincino a bere Zinfandel appassito - l'appassimento è una tecnica miracolosa, livella le uve: e se uno non conosce l'Amarone della Valpolicella autentico, difficilmente si accorge della differenza - è meglio che bevano Amarone. "L'Amarone non deve restare un vino per pochi".

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Vendemmia 2012: i dati ufficiali dell'Unione Italiana Vini

Riceviamo e pubblichiamo (i grassetti sono nostri, ndr.):

"Per la nuova vendemmia si prevede in Italia un altro record negativo. Il meno 8% rispetto a un 2011 che aveva già trascinato ai minimi storici la produzione vinicola nazionale, porterebbe il dato di quest’anno sotto la soglia dei 40 milioni di ettolitri. Lo prevedono Ismea e Unione Italiana Vini, evidenziando che la causa principale della riduzione non è stata quest’anno di natura strutturale, legata cioè alle estirpazioni con premio, ad abbandoni o ad altre misure dell’Ocm, quali la vendemmia verde. Siccità e caldo sono i veri responsabili della scarsità di vino nelle cantine italiane. Con un calendario tornato alla normalità, anche se non sono mancati gli anticipi sicuramente meno significativi rispetto allo scorso anno.

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La vendemmia 2012 secondo la FIVI

Interessante sguardo d'insieme al "vigneto Italia" quello che ci viene presentato dall'ultimo comunicato stampa della FIVI. In un momento in cui in alcune parti la vendemmia è già iniziata, e in altre sta partendo, si prova a tracciare un quadro di una situazione viticola, questa del 2012, a dir poco difficile, e dalla quale, a dispetto dei soliti trionfalistici proclami di certe associazioni di categoria, non è realistico aspettarsi capolavori di vini. Non nel breve termine, almeno (e non dovunque).

Cosa dicono dunque i Vignaioli Indipendenti? Da Nord a Sud, da Ovest a Est pochi concetti chiave si ripetono: stress idrico, calo delle rese, rallentamenti o arresti di maturazione, anticipi di vendemmia. Il comunicato completo è scaricabile da qui, in questo post riassumiamo in breve le situazioni riportate suddividendole per macro-aree.

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