I vantaggi delle visite in cantina e altre news

Giro del web in 3 articoli, cominciando dai benefici dell'enoturismo e della vendita in cantina. Secondo uno studio australiano, le visite in cantina influiscono sul comportamento dei consumatori in maniera duratura: non solo incoraggiano l'acquisto in loco, ma aumentano parecchio la probabilità che il visitatore cerchi di acquistare nuovamente quel vino in un luogo diverso, dal supermercato all'enoteca (se però riuscisse a riacquistarlo direttamente dalla cantina, magari tramite il suo sito, sarebbe decisamente meglio per l'azienda stessa). L'esperienza che vive il visitatore in cantina si traduce nella conquista di  nuovi consumatori, concludono i ricercatori (per saperne di più, questo è l'articolo).

Restiamo in Australia con l'annuncio di un rivoluzionario sistema che permette di automatizzare e monitorare il comportamento di un gran numero di ceppi di batteri malolattici: usando campioni di vino in fermentazionein 96 micropiastre, il sistema Tecan EVO 150 è stato in grado di elaborare i batteri da una collezione di microrganismi del vino coltivati da AWRI (Australian Wine Research Institute) e in altri luoghi, offrendo risposte efficaci alla fermentazione malolattica e ad altri fattori di stress, come alcol e ph basso. Un progresso notevole nella capacità  di rilevamento rispetto ai convenzionali metodi di analisi della fermentazione malolattica.

Nel frattempo, in Italia, e più precisamente in Veneto, si tirano le somme sull'andamento dell'export dei vini regionali in questo primo semestre del 2015: come sta andando? L’analisi dei dati sulle vendite all’estero del vino veneto 2014, realizzata annualmente da Veneto Agricoltura su dati forniti dalla Sezione Sistema Statistico Regionale, si osserva un incremento del 2,9% in quantità e del 5,1% in valore, rispetto all’anno precedente. Tradotto in termini assoluti, significa che sono stati esportati 6,2 milioni di quintali per un valore record di 1,67 miliardi di euro, con un prezzo medio di vendita pari a 2,70 euro/kg (+2,3%). L’incremento registrato dall’export veneto risulta superiore a quello complessivo nazionale, che non è andato oltre l’1,1% in quantità e +1,4% in valore, con un prezzo medio di 2,49 euro/kg. Tuttavia, tale crescita è in realtà dovuta al successo di una tipologia in particolare, quella dei vini spumanti, in massima parte rappresentati dal Prosecco.

vini fermi in bottiglia, che detengono una quota del 68% in valore sul totale del vino esportato, sono infatti stabili sui livelli dell’anno precedente (-0,4% in quantità e +1% in valore); il vino sfuso arretra di circa il -10%, soprattutto a causa della concorrenza del prodotto spagnolo; è quindi lo spumante a trascinare l’export, con un +32% in quantità e +25% in valore, incrementi molto rilevanti su base annua.

Speriamo che duri.