Sicilia En Primeur 2015: vini palazzi e giardini

L'annata ideale: così si presenta il 2014 per la Sicilia, che a nome di gran parte del resto d'Italia riscatta in tal modo un anno enologico altrimenti da dimenticare in fretta. In Sicilia la primavera dello scorso anno è stata fresca e piovosa, l'estate asciutta e giustamente calda (ma non caldissima), Settembre tiepido e luminoso, mentre una piovosità scarsa o nulla ha disturbato la vendemmia. Il risultato nel bicchiere è stato presentato nel corso dell'ultima Sicilia En Primeur 2015 il grande evento a cura di Assovini Sicilia, che ha presentato alla stampa nazionale e internazionale (con una certa propensione numerica per quest'ultima) le oltre 200 etichette della quarantina di aziende (su 70 che compongono il club delle imprese di Assovini). Una panoramica forse non esaustiva, ma sicuramente molto significativa della produzione siciliana, che rende ragione della soddisfazione dei produttori, perchè i vini del 2014 sono davvero buoni, pur nella diversità delle loro espressioni, stili e provenienze territoriali. Proprio la ricchezza e varietà del  continente Sicilia sono stati al centro dei press tour che hanno preceduto la due giorni di assaggi: VinoPigro ha avuto così la possibilità di visitare 4 aziende tra Siracusa, Noto e Messina, terre di vitigni (internazionali come lo Chardonnay e perfino il  Tempranillo, ma anche di autoctoni come il Nocera, e i classici Nero d'Avola, Grillo o Catarratto) ma soprattutto di agrumeti. Aranci, limoni, kumquat, cedri sono stati una costante del paesaggio in tutto il nostro tour. 

L'esperienza ci ha regalato molti spunti di grande interesse, non solo di tipo vitivinicolo, ma anche paesaggistico, storico, culturale: momenti come la visita e la cena con degustazione a Palazzo Beneventano del Bosco a Siracusa (qui lo storytelling fotografico), o la visita con light lunch al giardino dei Marchesi di San Giuliano  (idem) danno un'idea di quanto la Sicilia sia in grado di offrire sempre qualcosa in più (o di diverso) di quello che ci si aspetta, per quanto esigenti o curiosi si possa essere. 

Annata 2014 a parte, il focus principale dell'evento è stato anche il concetto di sostenibilità, intesa soprattutto come una viticoltura sempre più eco-friendly e come salvaguardia della biodiversità. Un approccio che è condiviso da tutti gli oltre 70 soci di Assovini; dai dati fornitici appare che il 61% di loro possiede certificazioni ambientali, il 39% produce vini da uve biologiche mentre la quasi totalità utilizza tecniche di concimazione a basso impatto. L’82% opera, inoltre, secondo le regole della lotta guidata ed integrata.

Ma torniamo ai vini. Non amando gli assaggi seriali, ho scelto di passare le ore di degustazione tra i banchi dei produttori, alla ricerca di cose anche poco scontate. Come il bianco "Pietra Sacra 2012" di Fazio Wines, un Catarratto da vigne di oltre 60 anni poste all'interno dell'Agro Ericino: avendo visitato il vigneto, è stato emozionante assaggiarne finalmente il vino, che al di la' dell'impatto olfattivo ancora un po' troppo marcato dalla vaniglia del rovere (è uno dei pochi bianchi siciliani che fa malolattica in legno) manifesta una bella bevibilità, è rigoroso, pulito, con una eleganza che ricorda quella dei bianchi della Borgogna. O come il sorprendente Fiano 2013 di Wiegner, un'azienda di Passopisciaro, profumato al naso come l'acqua di rose e goloso in bocca come una pastiera. E a proposito di vini golosi, come non ricordare il Frappato 2014 di Valle dell'Acate o l'Etna Rosato 2014 del Barone di Villagrande? Vini fruttati, freschi, eleganti e tutt'altro che banali.

Chiudiamo con i vini dolci, che insieme alla sontuosa tradizione pasticcera siciliana sono un must imperdibile (per qualunque goloso). Fin troppo facile parlare di Passito di Pantelleria, perciò qui ricordo gli altri passiti: quelli di Nerello Mascalese (come il fantastico "Lu Disiu" di Al - Cantara) ma soprattutto quelli da uve Moscato, di Noto o Siracusa. Sono un trionfo di profumi floreali di macchia mediterranea (lavanda, timo, rosmarino), miele d'acacia, albicocche, datteri, fichi secchi, mandorle... Un inno al sole, alla luce e ai colori di una terra fantastica.