La TAV in Lugana: come ti distruggo un'area di successo

Qualcuno ricorda com’era il mondo, l’Italia, nel 1991? Sembra un’era geologica fa. Nel 1991 Mark Zuckerberg andava alle elementari, le Torri gemelle erano ancora al loro posto e per scattare foto usavamo solo macchine fotografiche. 

In quello stesso 1991 si iniziò a parlare di Alta Velocità nel Lugana relativamente alla tratta Brescia-Verona, un incubo che ha perseguitato in tutti questi anni il Consorzio del Lugana. Questi fin da subito cercò il dialogo con le istituzioni per limitare al massimo i danni al territorio... ottenendo in cambio dai politici di turno (locali e nazionali) tante rassicurazioni, pacche sulle spalle e promesse. E basta. Parole, come al solito, solo parole. Fatti, nessuno. Al punto che in questi giorni i progetti della linea TAV (Treno Alta Velocità) sono arrivati ai Sindaci dei Comuni interessati dal suo attraversamento, i quali avranno 60 giorni di tempo per fare le loro osservazioni: passato questo tempo, se non ci saranno novità, arriveranno centinaia di camion, ruspe e tonnellate di materiali a devastare vigneti e distruggere casali storici. Così un'area oggi ricca, bella, frequentata da turisti di tutto il mondo verrà ridotta in macerie. Il tutto per impedire che il super treno velocissimo rallenti un poco per ben 9 lunghissimi chilometri...

Suona come una beffa? Lo è. In una drammatica conferenza stampa, il presidente del Consorzio del Lugana Luca Formentini, i suoi colleghi past presidents Paolo Fabiani e Francesco Montresor e il direttore Carlo Veronese hanno illustrato la storia di una colossale presa in giro che dura da quasi 15 anni. La storia è molto complessa, perciò noi qui ci limiteremo a enunciare solo alcuni fatti: chi vuole approfondire, può scaricare qui il documento da cui sono tratti, o leggere qui una più dettagliata sintesi della conferenza stessa (e la contro-proposta avanzata dal Consorzio)

Quanto vale oggi la Doc Lugana? Le sue uve sono tra le più care d'Italia, si parla di 150-170 Euro al quintale. I suoi quasi 12 milioni di bottiglie prodotte ogni anno portano un valore economico pari a 50 milioni di Euro. Ovviamente, questa è una cifra sottostimata, perchè non tiene conto degli effetti indotti del fatturato agricolo, ma già rende l’idea.

Ebbene, il tracciato della TAV andrebbe a distruggere per sempre circa 245-250 ettari dei suoi vigneti: considerato che la durata di un’opera così sarà di almeno un secolo, ciò significherà una perdita del 25% del suo fatturato (e quindi del PIL), pari a 250 milioni di Euro (in valore attualizzato al 5%).

A fronte di questa voragine economica che si verrà a creare, quali vantaggi economici porterà in cambio la costruzione della TAV?  Nessuno. E’ questo forse l’aspetto più assurdamente tragico della vicenda, inconcepibile per qualsiasi persona dotata di raziocinio. 

La TAV nel Lugana porterà solo svantaggi. Distruggerà un territorio ricco e sano senza dargli nulla in cambio. Peggio ancora, avrà riflessi fortemente negativi anche sulla Finanza pubblica.

Così come è stata concepita e come viene portata avanti, infatti, è un’opera con una produttività e redditività nulle. Conseguenze sulla crescita del prodotto interno lordo (PIL)? Negative. 

Se oggi i 245 ha di vigneto producono un PIL annuale di 50 milioni di Euro, quello che potrà generare la TAV sarà di soli 2,94 milioni di Euro.  Nemmeno 3 milioni. Ovviamente, anche questa stima è ottimistica, perchè non tiene conto dei maggiori costi di trasporto dell’alta velocità rispetto a quelli della ferrovia tradizionale. Insomma, a conti fatti, nella tratta dell’area del Lugana il PIL prodotto dalla TAV sarebbe meno del 6% dell’attuale PIL. 

Ora, chiediamo: è difendibile un’opera così? No, anzi, è "un progetto delinquenziale nella sua illogicità", come l'ha definito Francesco Montresor.

Tra i benefici ipotizzati dalla costruzione di questa linea ci sarebbe, stando ai suoi promotori, un aumento del turismo nella zona attraversata dalla linea.

Peccato che per le prossime 2 o 3 generazioni il territorio del basso Lago di Garda sarà totalmente devastato da cantieri, automezzi pesanti, strade, ponti, traffico, polveri e rumori… Non serve una laurea in economia per prevedere che nei prossimi anni il valore di case, esercizi commerciali e attività varie potrà subire cali molto consistenti, perchè in mezzo al casino e alla polvere non ci vuol stare nessuno.

Anzichè aumentare, il turismo crollerà.

Ma se la doppiezza di politici e amministratori vari non sorprende più, meraviglia invece l'assordante silenzio delle comunità che nel basso Lago di Garda vivono e lavorano: non si rendono conto di ciò che gli sta per succedere? Il danno maggiore infatti l'avranno proprio loro: quelli che si ritroveranno la TAV a fianco, e non riceveranno nemmeno il gettone di consolazione degli espropri. 

Last, but non least: anche se nessuno vuol dire i costi totali dell'opera, stime prudenziali parlano di oltre 2 miliardi di euro. Disponibili subito però sono solo poco più di un centinaio di milioni di euro, perchè, nel caso qualcuno non se ne fosse ancora accorto, in questi 15 anni il mondo è cambiato un po', lo stato di salute dell’economia mondiale non è dei migliori, quello italiano è ulteriormente peggiorato, e non passa giorno senza che qualcuno non ci dica che non ci sono più soldi per fare nulla, che bisogna tagliare e risparmiare su tutto.

Credete che ciò abbia avuto un qualche effetto sul progetto? ovviamente no. E siccome di fondi europei non si sente più parlare, caro contribuente italiano, indovina a chi chiederanno i soldi per fare (anche) questa TAV?

 

Nella foto d'apertura, il profilo della storica Torre di S.Martino della Battaglia, dove si è tenuta la conferenza stampa del Consorzio.