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Il Vinitaly dei vini rosa

Vinitaly - foto Ennevi

Come in tutte le grandi kermesse del vino, uno dei problemi che si pone a chi ha poco tempo è cosa fare. Cosa assaggiare, chi andare a conoscere, a quali degustazioni assistere. Con l’intento di togliere d’impaccio gli indecisi, un tema da seguire proviamo a darvelo noi.

I vini rosa italiani.

Non sarà originale, ma è decisamente in tema con la bella stagione in arrivo, ed è interessante vedere come le diverse regioni e denominazioni riescono a declinare i propri vitigni in versione rosa. Ovviamente non si potrà fare un percorso esaustivo - sta succedendo con i rosati quel che accade con le bollicine: siccome vanno di moda, tutti si son messi a farli - , perciò faremo un giro con spirito curioso ma vacanziero. Cioè assolutamente casuale (e opinabile). Si può partire dal Nord, con le DOC gardesane Chiaretto di Bardolino e Chiaretto della Valtenesi, e spostarsi poi verso Nord Ovest, dove nella terra dei rossi importanti - il Piemonte - un grande classico rosa è il Ciarét fatto con vitigni autoctoni (come freisa e barbera) coltivati sulle colline del Monferrato casalese. Sempre al Nord, un rapido salto in Alto Adige per qualche Lagrein (e merlot) Kretzer, e subito scendiamo nelle Marche: qui i rosati si fanno sia con il sangiovese e il montepulciano, sia con il Lacrima di Morro d’Alba. L’Abruzzo sarebbe una delle regioni che non si possono ignorare quando si parla di rosati: chi non ha mai assaggiato un Cerasuolo? Se non l’avete mai fatto, provatene un paio, se già li conoscete, passate oltre e ampliate la vostra conoscenza con la versione rosata dell’aglianico campano, o con quella del Lacryma Christi. Con l’Abruzzo, anche la Puglia è terra di grandi rosati: e francamente si fa fatica a soprassedere a qualche bombino nero declinato in pink, o al Nero di Troia, o ai blend malvasia nera, negroamaro, montepulciano. Decidete quale provare, il Salento è una garanzia. Così come lo è la Calabria dei gaglioppo che diventano Cirò o Val di Neto. E la Sicilia? Dall’Etna Rosato al perricone, al Nero d’Avola, o allo Syrah, anche in questa regione si trovano dei rosati versatili,profumati, golosi e di grande bevibilità.

Questo il filo conduttore - a grandi linee. Di seguito le coordinate di qualche azienda, con relativo mio personale (e discutibile) suggerimento di assaggio. Qualcuno l’apprezzerete, qualcun altro no. Ma tutto fa esperienza, e soprattutto, anche questa volta potrete dire che a Vinitaly s’impara sempre qualcosa.

Chiaretto di Bardolino “Ròdon” azienda Le Fraghe - Pad.8 stand D8/D9

Chiaretto della Valtenesi “Molmenti”, azienda Costaripa - Pad 7, stand F3

Merlot Rosato “Kotzner”, azienda Kobler - Pad 6., stand C2/D2

Ciaret “Lirico”, Cascina Gilli - Pad.10, stand N 3

IGT Marche Rosa “Pink Fluid”, Fattoria Le Terrazze - Pad.7 stand C9

Cerasuolo d’Abruzzo “Spelt”, Fattoria La Valentina - Pad.12 stand H2

Salento Rosato “Rosalita”, azienda Due Palme - Pad.11, stand D2

Val di Neto Calabria Rosato “Amistà”, Cantina Val di Neto - Pad 12, stand A5, E6

Sambuca di Sicilia Rosato “Brusio”, Fazio Wines - Pad 2, stand 113 G

Etna Rosato “DeAetna Rosato”, Terra Costantino - Pad.2, stand 16 A