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Il varo della Riserva dei Consoli

Prendi un gruppo di persone varie e assortite tra loro - un noto musicista, giornalisti e wine bloggers, agenti, enotecari, un enologo, i titolari di un'azienda franciacortina - caricali su una motonave centenaria insieme ad una tinozza colma di ghiaccio e due belle magnum di Franciacorta e lasciali a scorazzare per una giornata sulle acque del lago d'Iseo. Tra Sulzano e Peschiera Maraglio. 

E che l'avventura cominci.

E' stato un vero e proprio varo, quello dedicato all'ultimo nato di casa Villa Crespia, avvenuto un lunedì mattina a ridosso della maratona del Vinitaly.  

Il Franciacorta Brut La Riserva Dei Consoli è un metodo classico di chardonnay in purezza vendemmiato nel 2004, fermentato tra acciaio  legno con lieviti selezionati in azienda, affinato ancora tra acciao e legno e poi lasciato tranquillo a rifermentare in bottiglie per 70 mesi.

Un brut pieno, da tutto pasto, cremoso alla vista e al gusto, floreale e fruttato (pera, mela golden, cioccolata bianca, banana ma anche mandorla e crema pasticcera), la cui bottigliona è stata decapitata e bevuta dai crocieristi con grande soddisfazione. Anche perchè molti di loro avevano partecipato alla sua realizzazione.

"Il complimento più bello che mi hanno fatto è stato : 'Francesco, si sente che qui non c'è la tua mano'!" ha raccontato tra il divertimento generale l'enologo capo di Arcipelago Muratori, Francesco Iacono "In realtà, la cosa simpatica che siamo riusciti a realizzare è stato quello di trovare il consenso. Solitamente, ciascuno di noi parte con una sua idea e poi è difficile fargliela cambiare. Noi abbiamo fatto delle degustazioni cieche e incrociate: lo stesso vino è stato presentato più volte, in modo da annullare l'effetto-affezione".

Dalla scelta della base a quella della liqueur d'expedition, l'elaborazione del nuovo vino è stata lunga e complessa - mettere d'accordo oltre una ventina di persone, i consoli dell'Arcipelago, non dev'essere stato facile - ma alla fine sono arrivati ad un prodotto nuovo, in tutti i sensi. Perchè si discosta dal concetto caro a Villa Crespia del dosage zero, e perchè la mano dell'esperto (che pure li ha guidati) ha saputo accompagnare senza imporsi. Per chi, come me e Aristide, ha infatti avuto la fortuna di partecipare alla presentazione di un'altra Riserva, dedicata proprio a Francesco Iacono, la diversità di stile è apparsa evidente. Due ottimi vini, parenti ma non fratelli. 

La scelta dipende dai gusti: chi ama i blancs de blanc apprezzerà la Riserva dei Consoli, chi preferisce lo stile più rigoroso del pinot nero stapperà facilmente la Riserva F.Iacono.

Tra una sciabolata e numerosi calici del nuovo Franciacorta, la motonave Iseo ci ha poi condotto alla meta: Montisola. Dove è posta la fabbrica della rete per eccellenza: quella da pesca. Ma anche da porte di calcio o da canestri di pallavolo. Antigrandine e per le amache. Ovunque ci sia una rete diversa da quella di Internet c'è facilmente il marchio di fabbrica di Montisola. 

Gran finale conviviale presso la Locanda al Lago di Carzano, rinomata per i suoi piatti a base dell'ottimo pesce di lago.