Unpacking Wine Guide, il packaging del vino spiegato bene
I mercati esteri sono sempre stati l’obiettivo principale della maggior parte della produzione vinicola italiana. Non a caso nel 2023 le nostre esportazioni di vino hanno generato circa 8 miliardi di euro, con un aumento dell'80% dal 2012 al 2022 (dati ICE, 2023). Sbocchi principali dei vini italiani sono stati gli USA, la Germania, il Regno Unito e il Canada. In Oriente, la Cina sembrerebbe un altro mercato promettente, ma la sua complessità richiede ancora valutazioni molto attente e una buona dose di prudenza (sebbene nel 2022 l'Italia abbia mantenuto la sua posizione di primo esportatore di vino in Cina, in forte concorrenza con la Francia).
Peccato che viviamo tempi così incerti che ciò che fino a ieri era un certezza, oggi non lo è più. Solo una caratteristica pare costante: la complessità. Dei mercati, delle legislazioni, dei trend di consumo. Se questo vale per ogni aspetto del wine business, uno dei primi ad esserne toccato è il packaging in senso lato. Ogni Paese ha le sue regole, ogni categoria di vino le sue esigenze, ogni consumatore i suoi gusti. E poi c’è il problema della sostenibilità, (e della sua percezione da parte degli utenti finali) che deve infilarsi (giustamente) in ogni anfratto anche di questo mondo.
Il packaging è il primo punto di contatto tra il consumatore e il prodotto: il suo aspetto finisce per influenzare (nel bene e nel male) la decisione d'acquisto. I vini italiani sono spesso associati alla tradizione e all'eleganza, e per quanto molti consumatori ancora chiedano loro di riflettere queste qualità anche attraverso il loro abbigliaggio, ce ne sono altri, forse più numerosi, che non si sentono minimamente attratti da questo modo un po’ old-fashioned di presentare il vino.
Rinnovare il packaging di una linea o anche solo di una bottiglia può diventare perciò una bella sfida, un campo minato zeppo di trappole (burocratiche, psicologiche, tecniche). Per avere un’idea di cosa significhi addentrarsi in questo campo, il team di the Porto Protocol, un’iniziativa di Taylor’s Port per condividere conoscenze pratiche che permettano al settore vitivinicolo di agire per mitigare i cambiamenti climatici e promuovere la sostenibilità, ha pubblicato un bellissimo e agile libretto: “Unpacking Wine Guide- A Practical Journey Through the Environmental Landscape of Packaging”. Si tratta della risorsa più completa sull’argomento del packaging in tutti i suoi aspetti che abbia letto finora, progettata per consentire ai produttori e ai professionisti del settore di prendere decisioni informate in materia di imballaggio, riducendo al minimo l'impatto ambientale. Che si tratti di etichette, contenitori per il vino, chiusure e altro, la guida esamina in profondità i pro e i contro di ogni scelta, sotto tutti gli aspetti (compresi quelli delle singole legislazioni). E le sorprese non mancano.
Per chi sta pensando di cambiare abito alla propria produzione, è uno strumento decisamente utile, ad un prezzo più che ragionevole (lo si può acquistare qui). Un piccolo regalo che ciascun produttore può fare a se stesso, ritagliandosi poi un paio d’ore almeno per leggerlo con calma.
E auguri per le prossime Feste!