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Di imballi, logistica e distribuzione

Container al molo (ph: Pixabay)

E’ una delle molte quadrature del cerchio dei nostri tempi: riuscire a far viaggiare la merce senza che l’ambiente e il portafoglio (di chi vende e di compra) ne soffra troppo. Il tutto in sicurezza e tempi rapidi. Un problema che riguarda (non poco) anche il mondo del vino. Grazie anche (soprattutto?) allo sviluppo dell’e-commerce, le richieste di ricevere una certa bottiglia di vino a casa (ovunque sia), e senza dover aspettare troppo tempo stanno esplodendo. E le aziende si lambiccano su come riuscire a inviare anche solo una bottiglia - o comunque poche - senza che il costo della spedizione da caricare sul cliente sia pari - o addirittura superiore - al valore del vino stesso.

Serve insomma rivoluzionare il modo con cui si confeziona e si distribuisce il vino: utilizzare imballaggi eco-friendly (come il cartone riciclato) è già una buona cosa, ma non basta, perchè quelle scatole e quegli imballi finiranno comunque nella raccolta differenziata. Basta moltiplicare per enne ordini anche la scatola più piccola per rendersi conto dell’enormità di materiale che prima o poi bisognerà smaltire.

Se dunque sul fronte del confezionamento ancora non possiamo dire di aver trovato la soluzione ideale, c’è però qualcosa che si può già fare sul fronte delle spedizioni e della distribuzione: cambiare l’approccio. Quando si tratta di consumatori privati, è prevedibile aspettarsi ordini di piccole quantità di vino, spesso ripetuti nel tempo. Tanti piccoli (o medi) ordini che vanno a incidere sui costi della logistica, e quindi dell’ambiente (e del portafoglio). Vinix, il noto e rodato social commerce basato su acquisti di gruppo, pur non potendo ovviare ancora al primo problema (la scelta dell’imballaggio resta sempre una responsabilità del produttore), sta però cercando di fare la sua parte per alleggerire il carico del secondo problema. Il suo sistema infatti si basa sul coinvolgimento dei diretti interessati: i compratori, che partecipano alla distribuzione stessa delle bottiglie acquistate. In questo modo si riducono sia gli sprechi di materiali, sia il numero di spedizioni, a tutto vantaggio dell’ambiente ( e non solo). Un sistema vincente per tutti, anche da un punto di vista sociale, se è vero, come dicono, “che tra un ritiro e l'altro spesso ci scappa anche la chiacchiera, e non sono poche le amicizie nate all'interno della comunità grazie alle cordate. Alla fine un mondo migliore lo creiamo tutti insieme, giorno per giorno”.

Per approfondire questo tema, si può leggere qui. Per ulteriori informazioni, rimandiamo al sito di Vinix: più che un social-commerce, un nuovo modo di vivere il vino e il suo acquisto.