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Wine2Wine 2022, I colori della comunicazione

Un momento di una sessione in una passata edizione di Wine2Wine

In quanti modi si può comunicare? Con le parole - scritte e parlate - con le immagini - fisse e in movimento -, con i numeri, con la musica, con le arti, e con un fritto misto di tutti questi mezzi. Comunicare è un’arte, una professione, entro certi limiti anche un scienza: come farlo, dipende dal risultato che si vuole ottenere e dal bersaglio che si intende colpire. Per saperne di più, basta andare a in Fiera a Verona, al tradizionale Business Forum di Wine2Wine 2022 (7-8 novembre)

Quello della comunicazione nel mondo del vino è un tema fluido, per usare un termine di moda: sempre attuale, ma dai contorni così dinamici e indefiniti - meglio: così ampi - da essere difficile da circoscrivere. A chi oggi se ne occupa sono richieste delle competenze di cui fino a non molti anni fa s’ignorava l’esistenza, e non perché perchè senza di esse sia diventato impossibile comunicare, ma perchè si tagliano fuori parti importanti della società. Se ignori i digital media e i loro linguaggi (al plurale), perdi segmenti consistenti del pubblico più attivo e dinamico; se ti dimentichi dei mass media (radio, tv, adv tradizionale) rischi di escludere…i tuoi potenziali committenti o clienti. La comunicazione è come una palette di colori: può disporre di sfumature per qualsivoglia prodotto, progetto, servizio. L’importante è avere le idee abbastanza chiare per scegliere quelle giuste.

La Wine Communication sarà il focus di Wine2Wine di quest’anno: se ne parlerà a 360 gradi, dalle sue forme più tradizionali – come PR e stampa – a quelle social e del mondo digital in generale; dalle sue applicazioni di carattere formativo a quelle che vedono protagonisti gli strumenti più innovativi.

Le sessioni insomma punteranno a fornire una panoramica delle principali tendenze e novità in questo contesto, invitando relatori e pubblico a riflettere insieme su cosa funziona e cosa invece no nel comunicare il vino oggi, sia in Italia che all’estero.

Ricchissimo, come sempre, il calendario della due giorni, che accanto a nuovi ospiti vedrà tornare sul palco degli speaker volti noti di esperti internazionali. Seguendo una formula ormai collaudata, alle sessioni d’argomento più generale se ne alterneranno di pragmatiche (Il mercato vinicolo africano) e di più specifiche, quasi elitarie (come l’uso del nuovo strumento NFT nel mondo del vino). Gli argomenti in cartellone sono tanti, come al solito c’è solo l’imbarazzo della scelta. Avendo scelto fin da subito un respiro il più possibile internazionale, Wine2Wine è diventato negli anni non solo un imperdibile momento di formazione e aggiornamento per le aziende del vino che cercano di tenere il passo con un mondo che corre come un centometrista, ma anche un’occasione imperdibile di networking.

Non finisce qui.

In questi anni anche il vulcanico team di Wine2Wine agli ordini dell’inarrestabile Stevie Kim ha fatto i suoi esperimenti, testando ogni anno digital toys diversi. L’edizione 2022 vedrà una specie di ritorno alle origini, a quella carta che nessuno di noi, forse, per un motivo o per l’altro, ha abbandonato completamente (con buona pace degli ecologisti). La comunicazione è innanzitutto incontro, e Wine2Wine è anche questo: un po’ festa, un po’ ritrovarsi tra vecchi amici, e molto networking. Per non perdere il filo nella matassa di appuntamenti, speech, workshop, quest’anno non ci saranno live-streaming, app da consultare o chat che ti distraggono sul più bello, ma solo penna e calamaio (o una specie). A tutti i partecipanti infatti sarà dato un planner di carta per fissare gli appuntamenti con le persone che vorrà incontrare. Back to basic - or, better, to fundamentals .