Cantina Tollo, Cantina Settesoli e Asolo DOC brindano ai rispettivi successi
Cantina Tollo, cooperativa abruzzese che commercializza 13 milioni di bottiglie, oggi tra le più importanti e consolidate realtà del settore vitivinicolo italiano, chiude il bilancio con risultati positivi: l’azienda in relazione all’esercizio 2019-2020 ha redistribuito oltre 20 milioni di euro tra valore del conferimento dei soci, redistribuzione e indotto delle aziende locali. Una grande soddisfazione per il Presidente di Cantina Tollo Tonino Verna che, tracciando le linee guida per il futuro, ha comunicato la nomina di Andrea Di Fabio a Direttore Generale. Continua anche il trend positivo dei vini biologici, che in un esercizio così difficile segnano una crescita a valore del 20% e a volumi del 19%. La quota di vino biologico in bottiglia raggiunge ormai il 9% del fatturato complessivo di Cantina Tollo. Il fatturato relativo all’imbottigliato, inoltre, risulta in linea con i dati registrati nel 2019. Un altro risultato importante raggiunto nello scorso anno dal gruppo Cantina Tollo è il debutto dei vini della DOCG Tullum, denominazione riconosciuta nel 2019 e messa in commercio nel 2020.
In Sicilia, Giuseppe Bursi, già presidente di Cantine Settesoli per il triennio 2017 – 2020, è stato nuovamente confermato dell’Assemblea dei Soci alla guida dell’azienda vitivinicola fino a dicembre 2023. “Nonostante la pesantissima situazione pandemica, il piano di azione messo in atto dal Consiglio di Amministrazione ha permesso di poter affrontare questa crisi. Il nostro obiettivo è stato e sarà quello di dare riconoscibilità e valore ai marchi aziendali Settesoli, Mandrarossa e Inycon, costruendo una familiarità con i brand e facilitando le dinamiche di vendita. Saremo fedeli ai quattro presupposti fondamentali che hanno orientato le nostre scelte in questo passato triennio, e che si sono rivelate vincenti: sostenibilità e rispetto per l’ambiente, eccellenza, accessibilità, importanza della coltivazione biologica dei vigneti” ha detto Bursi. Nei prossimi mesi, il nuovo cda si concentrerà sullo sviluppo di nuovi progetti legati all’enoturismo e alla valorizzazione del territorio.
In Veneto, il 2020 è stato un anno tutto sommato positivo per la DOC Asolo Prosecco, che ha chiuso con 18,7 milioni di bottiglie certificate (+ 10% rispetto al 2019). Nonostante la congiuntura dettata dalla pandemia, le vendite dell’Asolo Prosecco si sono mantenute costantemente al di sopra dei livelli dell’anno precedente per tutto il 2020: in ottobre e novembre si è registrata un’ulteriore impennata, con 2,5 milioni di bottiglie certificate in ciascuno dei due mesi, così come si è confermato in accelerazione il mese di dicembre, che ha segnato una crescita del 34% rispetto all’ultimo mese del 2019. Grazie a questa performance l’Asolo Prosecco è salito al 20° posto fra le denominazioni di origine italiane (nel 2018 era in 31 esima posizione). Si tratta della settima denominazione italiana specializzata nella coltivazione di uve bianche e la quarta nella spumantistica.