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Dietro le quinte del concorso 5Star Wines

Come si organizza e si svolge un concorso del vino in un momento come l’attuale, così eccezionalmente difficile? Annullato Vinitaly, sarebbe stato facile cancellare anche  la competizione 5 Stars Wines: così però non è stato. Sia pure seguendo un format più leggero (a parole: in realtà è stato molto impegnativo concretizzarlo), il consueto confronto tra vini italiani si è tenuto lo stesso, a dimostrazione che volere è potere, (anche se costa tempo, denaro e tanto, tanto lavoro).

Il noto wine blogger e Italian Wine Ambassador della V.I.A. Kevin Gagnon, è stato uno dei giudici coinvolti in questa insolita edizione. Quella che segue è la sua testimonianza:

Nel complesso è stata un'esperienza molto positiva, ma ha richiesto autodisciplina e una certa preparazione - spiega Kevin - . L’aspetto logistico a Verona ha richiesto molto tempo per preparare le cose e farle arrivare a noi:  la competizione si è tenuta oltre un mese dopo il previsto. Non ho idea di quanti giudici abbiano finito per coinvolgere, ma erano tutti in Europa, dato che avevano bisogno di inviare i vini il più velocemente e facilmente possibile”.

Vi è stato chiesto di preparare qualcosa in particolare, per fare questa degustazione? 

Noi giudici dovevamo avere un posto a casa per degustare, una persona che ci aiutasse a versare il vino il giorno della degustazione, e la possibilità di conservare fino a 40 vini - compresa la capacità di raffreddare in modo appropriato i vini che lo richiedevano. Avevamo anche bisogno di avere almeno 12 bicchieri identici per la giornata di degustazione; il bicchiere da degustazione INAO era quello consigliato”.

Come è stato organizzato il tutto?

“I vini ci sono stati inviati in scatole divise per gruppi, e le bottiglie stesse erano state numerate e inserite in sacchetti anonimi. I vini erano nelle loro bottiglie originali, ma le capsule erano state rimosse e le bottiglie anonimizzate il più possibile. Tuttavia, dopo la degustazione, quando ho tolto i sacchetti ho visto che le etichette erano ancora sulle bottiglie, quindi se si voleva barare il giorno prima del concorso sarebbe stato certamente possibile. La competizione si è svolta con un software online, e contemporaneamente era su Zoom. Quindi i giudici erano "in contatto" tra loro attraverso il collegamento video, con molto personale di supporto pronto ad aiutare nel caso di problemi con il software. Diversi giorni prima del concorso,  tramite Zoom, ci hanno fatto un piccolo training sull’uso del software. Ogni giudice aveva un numero unico che ci è stato inviato via e-mail, e per ogni singolo vino degustato bisognava riconnettersi al sistema. Questo fatto ha reso il tutto piuttosto lungo e un po' fastidioso da usare, però ha funzionato bene”.

 Com’erano i vini che hai assaggiato?

“La qualità dei campioni dei miei flights era molto buona, nel complesso. Ho avuto 36 rossi: due flights di vini della Valpolicella, uno di Montepulciano, uno di Nebbiolo, un flight di Merlot e un altro  di Primitivo”.

C’è qualcosa che ti ha sorpreso in questa edizione del concorso?

“ Per me la sorpresa più grande è stato scoprire che non c'erano giurie: non c'erano colleghi che assaggiavano gli stessi vini. Ogni giudice aveva i propri vini, con una seconda bottiglia in loco a Verona ai fini di controllo, nel caso il giudice dicesse che un vino era difettoso. I "Super Giudici" di Verona erano responsabili del coordinamento e della degustazione”.

Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. Nonostante le molteplici difficoltà, anche quest’anno sono state stilate le classifiche dei vini vincitori delle sezioni 5StarsWines e Wine Without Wall, che verranno inseriti nella guida “5Stars Wines - The Book 2021”. Non ci resta che augurarci di poter andare ad assaggiarne qualcuno di persona in occasione di Vinitaly 2021.

E senza mascherina.