Vendemmia 2018: tutte (o quasi) le previsioni in Italia e dintorni
Si è tenuto a Legnaro (PD) il tradizionale focus sulle "Previsioni vendemmiali del Nord Est e non solo", organizzato dall’Agenzia regionale, con Regione Veneto, Avepa, Arpav, CREA-VE, e la collaborazione della Regione Friuli-Venezia Giulia e delle Province di Bolzano e Trento.
Unico nel suo genere in Italia, come ha detto Alberto Negro, Direttore di Veneto Agricoltura, il focus è stato l’occasione per presentare i dati previsionali quali-quantitativi della vendemmia 2018 nel Triveneto, in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Sicilia, nonché in Francia e Spagna. In questo modo, gran parte del “Vigneto Europa” è finito sotto la lente degli esperti regionali che hanno presentato i primissimi dati a disposizione. Tra questi, come ha ricordato l’Assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, spiccano i quasi 100.000 ettari del Veneto, al 90% a Denominazione, che si conferma prima regione vitivinicola italiana (previsti quest’anno circa 13 milioni di ettolitri di vino) e quarta potenza mondiale per quanto riguarda l’export di vino (2,13 miliardi di euro).
Di seguito, in sintesi, i dati previsionali più rilevanti presentati oggi a Legnaro, tratti dal comunicato stampa ufficiale di Veneto Agricoltura.
BELLUNO : le uve si presentano al momento sane. Salvo imprevisti si prevede un aumento di produzione rispetto al 2017 del 10/15%.
PADOVA e ROVIGO: la qualità prevista dovrebbe attestarsi su livelli medio -buoni. Si stima una produzione superiore rispetto alla media di almeno il 10%, sia per le uve a bacca nera che per quelle a bacca bianca, con variazioni percentuali anche superiori per le produzioni di pianura. Aumenti sono previsti anche per l'entrata in produzione di nuovi vigneti
TREVISO: l’annata si prospetta ottima dal punto di vista quantitativo. Anche sotto l’aspetto qualitativo i presupposti sono favorevoli con livelli di acidità sopra la media a scapito del grado zuccherino. Si prevede un incremento medio delle rese di circa il 20% rispetto alla precedente vendemmia. L’incremento produttivo derivante dall’entrata in produzione di nuovi impianti si stima di circa il 4-5%.
VENEZIA :si presuppone, al momento, una buona produzione con una discreta qualità, superiore rispetto al 2017 del 15-20%. L’entrata in produzione di nuovi vigneti (per lo più di varietà Glera e Pinot Grigio) incide sulla resa complessiva di circa il 4%.
VERONA : a fine agosto saranno raccolte le uve di varietà Pinot e Chardonnay, da metà settembre la Garganega, dal 10 settembre la Valpolicella e le uve per l’appassimento. La previsione produttiva é abbondante, probabilmente superiore del 15/20% rispetto alla vendemmia 2017. L’annata è stata finora regolare e priva di gelate primaverili. Il maggior numero di grappoli per pianta e la perfetta disponibilità idrica nella fase di moltiplicazione cellulare di post-allegagione, ha sviluppato grappoli leggermente più lunghi e spargoli, almeno per le varietà autoctone come Garganega, Corvina, Corvinone, Rondinella e Durella.
VICENZA : l’annata è stata caratterizzata da una forte produzione. Nella zona meridionale della provincia è prevista, in media, una produzione che si attesterà a una percentuale superiore del 35/40 % rispetto allo scorso anno, mentre nella zona settentrionale l’aumento sarà circa del +20% rispetto al 2017.
Ed ora un'occhiata anche al resto d'Italia e a qualche Paese confinante
FRIULI-VENEZIA GIULIA: stato vegetativo e profilo sanitario delle uve equilibrati e ottimali. Produzione +6/8% rispetto al 2017.
BOLZANO: stato vegetativo e sanitario buono. Pochissimi danni per malattie fungine. Alta qualità delle uve. Produzione in media rispetto agli ultimi 10 anni.
TRENTO: stato vegetativo e fitosanitario buono. Livello qualitativo delle uve molto buono. Produzione +15/20% per le uve a bacca bianca e +20/25% per le uve a bacca nera.
PIEMONTE : stato vegetativo discreto ma si segnalano attacchi di peronospora. Anche il livello qualitativo delle uve viene annunciato discreto, ma si segnalano attacchi fungini. La produzione risulta essere abbondante e molto superiore a quella del 2017 (annata scarsa).
LOMBARDIA: problematiche sanitarie per peronospora e oidio. Valtellina +25% rispetto al 2017 e qualità buona (+10/12% sulla media decennale). Franciacorta +45/50%. Oltrepo’ Pavese +10%.
Emilia-Romagna: si segnalano azioni di contenimento per attacchi di peronospora, mal dell’esca e cocciniglia, ma la qualità delle uve, che stanno maturando con regolarità, si presenta ottima. La produzione è abbondante (+20% sul 2017, con punte del +25%) in linea comunque con le annate classiche. E’ prevista una produzione di circa 8,5 milioni di ettolitri di vino.
TOSCANA: segnalati attacchi di peronospora e mal dell’esca. Grandinate in zona Brunello. Attesa comunque una produzione di alta qualità che sotto il profilo quantitativo è nella media decennale (-5%) ma superiore rispetto al 2017.
PUGLIA : annata caratterizzata da abbondanti precipitazioni (comprese numerose grandinate) e temperature fresche. Attacchi di peronospora diffusi. Livello qualitativo da discreto a buono. Produzione +15/20% sul 2017.
SICILIA: attacchi di peronospora in areali ristretti. Grandinate limitate. Buono il livello qualitativo grazie ad escursioni termiche giorno/notte ideali. Buono, al momento, anche l’equilibrio acidità/zuccheri come pure l’aspetto aromatico. Produzione superiore rispetto al 2017 ma in calo sulla media decennale.
FRANCIA: segnalate grandinate in zona Champagne. Livello qualitativo buono. Produzione in recupero rispetto al 2017 (annata tra le più scarse degli ultimi anni) del 30%, con punte del +50% per lo Champagne, del +45% per il Bordeaux, del 16 per la valle del Rodano e del 10% per il Borgogna.
SPAGNA: annata nettamente migliore rispetto al 2017 con incrementi del +20/25%, ma nella media stagionale. Buono lo stato sanitario delle uve.
Il Report con tutti i dati previsionali relativi il Nord Est può essere scaricato qui.
Nota finale a margine: sebbene le previsioni dei tecnici siano più che lusinghiere, sia in termini di qualità che di quantità delle uve, la presenza diffusa di ampelopatie di vario genere non sembra al momento fare del 2018 un'annata ideale. Non ovunque, almeno. Come sempre, il quadro generale dello stato del vigneto in Italia è piuttosto diversificato e complesso; prudenza consiglia di non lanciarsi in eccessive generalizzazioni (come anche qualcun altro scrive).