Vendemmia amara per l'aceto
E anche in questo complesso, bizzarro, imprevedibile e articolato 2017 viticolo ci stiamo avviando verso la fine delle vendemmie: restano ancora solo poche zone da passare. Alla fine, come già anticipato da alcune parti, il 2017 verrà ricordato come un anno scarso e tribolato, ma che in molte parti ha saputo dare anche uve di fantastica qualità, per cui confidiamo nei buoni esiti dei serbatoi di fermentazione e - per i vini più impegnativi - dei contenitori d'affinamento(ormai in giro ce ne sono d'ogni genere, forma e materiale).
Curioso però che quando si parla di annate e vendemmie, ci si riferisca sempre e solo al vino: eppure c'è anche un altro prodotto direttamente interessato alle medesime.
L'aceto.
In questo caso parliamo dell'Aceto Balsamico IGP (di Modena o Reggio Emilia). Ecco allora che dal Consorzio di Tutela del primo riceviamo e rilanciamo questa nota stampa (i grassetti sono nostri). Anticipiamo la conclusione: data la situazione di scarsità di materia prima, il rischio di ritrovarsi sul mercato dei prodotti fasulli è ancora più alto. Consumatore avvisato, mezzo salvato (si spera):
"La vendemmia 2017, che si sta concludendo in queste settimane, è fonte di forti preoccupazioni per tutto il settore vinicolo nazionale, in particolare per il settore di interesse del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena. Infatti, tutto il Sud Europa è stato interessato da forti anomalie climatiche. In primavera ci sono state forti ed estese gelate; l’estate è stata eccezionalmente siccitosa, con temperature assestatesi, per mesi, su livelli straordinariamente sopra la media; inoltre, in molte zone, la grandine ha danneggiato irreparabilmente i grappoli. Tutto ciò ha fortemente colpito la produzione viticola di tutti i maggiori Paesi produttori di uve del nostro continente: Italia, Spagna e Francia presentano rese bassissime e addirittura mancanza di uve da vendemmiare in intere estensioni territoriali.
Per l’Italia le stime delineano volumi vendemmiali inferiori del 25% almeno rispetto al dato del 2016, con importanti Regioni che prevedono decrementi anche del 30/35%.
È una situazione che appare addirittura peggiore rispetto alla campagna del 2011. A differenza di quell’annata, infatti, si assiste oggi alla contemporanea mancanza di uve da vino anche in Spagna e Francia creando un contesto in cui il timore di non avere prodotto sufficiente per le esigenze interne, potrebbe spingere anche tali Paesi ad indirizzarsi alla produzione italiana. Questa crisi congiunturale che coinvolge l’intero bacino mediterraneo può determinare una carenza importante di materia prima (mosto e vino da acetificare) anche per il settore dell’Aceto Balsamico di Modena. Peraltro, nonostante il normale rendimento della vendemmia dell’anno precedente, nelle scorse settimane sono state segnalate varie situazioni anomale rispetto al normale andamento del mercato. In questo contesto, aumenta ovviamente il rischio di contraffazioni e speculazioni sui prezzi delle materie prime, che appaiono già da ora in fortissimo rialzo. Il Consorzio ha intensificato la propria opera di sorveglianza su questi fenomeni e ha rivolto alle Istituzioni preposte la richiesta per una forte opera di vigilanza e controllo soprattutto nelle fasi post-vendemmiali che di solito sono contrassegnate da disordine e volatilità.
Sarà cura del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena diramare aggiornamenti una volta che, chiusa la vendemmia, saranno disponibili dati definitivi".