Assaggi meranesi
Siamo stati a Merano International Wine Festival e abbiamo fatto qualche assaggio in giro, senza un focus particolare, se non quello di andare a salutare un po' di amici. Generalmente, questo tipo di approccio è abbastanza sconsigliato ai neofiti, perchè rischiano di bere un sacco di cose e non portare a casa nulla o quasi, in termini di conoscenza: meglio darsi un obiettivo preciso e ristretto, con pochi strappi alla regola. Ma per chi ha più di un evento vinicolo nel curriculum, a volte l'anarchia delle scelte e l'improvvisazione totale sono l'unico rimedio alla sovrassaturazione da fiere (e da vini).
Assodato che a Merano IWF è impossibile trovare cose meno che valide e buone, essendo i produttori e i vini presenti già frutto di lunghe e attente selezioni che durano tutto l'anno - e alcuni sono perfino più selezionati di altri - ecco gli appunti su qualche vino che vale la pena ricordare, tra i molti assaggiati:
Barbaresco 2008 - Produttori del Barbaresco: Profumi floreali scuri di viola al naso, lungo e con una acidità che lo rende l'ottimo compagno a tavola di piatti con carni e funghi. Un vino decisamente autunnale, caldo e confortevole.
Torre dei Venti Nero d'Avola 2014 - Fazio Wines. Sempre buono e succoso, questo Nero d'Avola che sa di more e liquirizia. Un bel bere robusto ma con eleganza: ed è subito Erice.
Il Gelso di Lapo - Quota 101. I Colli Euganei (al pari dei Colli Berici) sono una zona del Veneto che meriterebbe molta, molta più attenzione da parte di tutti, perchè vi stanno nascendo delle aziende che fanno dei vini fantastici. Sarebbe perciò nell'interesse generale non ridurre (per pigrizia, o ignoranza, o calcolo) tutto il Veneto a soli due, tre vini al massimo: le potenzialità sono decisamente maggiori. Questo Fior d'Arancio Passito dolce (ci sono anche la versione secca e quella spumante) si ricorda per il grande senso della misura e l'elegante equilibrio tra acidità e zuccheri. Floreale di fiori bianchi, fruttato (albicocche secche) in bocca, ha bevibilità e lunghezza.
Cerasuolo di Vittoria Classico 2013 - Valle dell'Acate. Un bel match tra sentori balsamici e piccoli frutti rossi e neri (more di rovo soprattutto), lungo e pulito, con un tocco di liquirizia nel finale, molto bevibile. Un buon campione della sua categoria.
Ra'is 2011 - Baglio di Pianetto. Altra terra, altro passito, questa volta con uve Moscato di Noto surmaturate in pianta. Equilibrato negli zuccheri, è un velluto di frutta candita con la freschezza dei sentori di menta.
Altitude Rouge 2011 - Ixsir. Al banco dei vini libanesi - new entry di questa edizione del Festival - le bottiglie erano tutte meritevoli e consigliabili: ma questo Altitude Rosso della cantina Ixsir è probabilmente il più consigliabile di tutti. Eccellente il blend di cabernet sauvignon, syrah, caladoc e tempranillo, molto equilibrato e lungo, ha nella struttura più leggera del previsto il suo unico limite, ma è comunque un gran bel vino da pasto. Così buono da bere... che mette fame.