La Sicilia (dei vini) che verrà
Non c'è mai molto tempo per assaggi e degustazioni, al Vinitaly: il poco che si riesce a trovare è letteralmente strappato al lavoro. Ma poichè anche l'aggiornamento professionale è lavoro, ecco che anche quest'anno si è riusciti a fare un paio di esperienze degne di nota.
Una di queste ha riguardato la Sicilia: organizzato dal giornale di enogastronomia Cronache di Gusto in collaborazione con l'Istituto della Vite e del Vino, il grande tasting "Il vino che berremo. La Sicilia del futuro" ha visto versare nei bicchieri i vini di 12 diversi produttori, rappresentativi di altrettanti territori e fatti con vitigni per lo più locali tutti da (ri)scoprire: dal catarratto al grillo, dal corinto al nocera, dal perricone al grecanico o all'inzolia, passando da grandi "classici" come il nero d'Avola o lo syrah. Grandi e già affermati - o piccoli e semisconosciuti - che fossero, i produttori che si sono avvicendati a spiegare i loro vini hanno fatto a gara a chi dimostrava più determinazione nel suo progetto, attaccamento alla terra e fierezza della stessa. Una bella prova d'orgoglio, che in alcuni casi ha convinto più dei vini stessi.
Non tutti i campioni presentati infatti si sono rivelati così caratterizzati e riusciti da risultare indimenticabili: per quanto sappiamo (per esperienza personale) che dalla Sicilia possono arrivare spumanti assolutamente sorprendenti, non era questo il caso di quelli in assaggio, che si sono dimostrati ben fatti ma abbastanza scolastici.
Più interessanti i vini fermi, sia rossi che bianchi: in alcuni casi decisamente riconoscibili, in quanto rivelatori nei profumi e al gusto, delle terre d'origine.
Di seguito, la trascrizione di alcune note d'assaggio: la valutazione in chiocciole è stata data solo ai vini che mi sono piaciuti di più.
Marzaiolo Igt Sicilia, 2010. RioFavara. Un bianco in terra di rossi. Grecanico e inzolia, con un 5% di chardonnay. Un vino che vuol essere fresco, pronto da bere. Prodotto fin dal 1997, da 8 a 10 mila bottiglie, da un unico vigneto. Paglierino intenso e brillante, profumi floreali di fiori gialli, fruttati di frutta esotica: banana, mela golden. Gusto coerente, non piacione, piuttosto salino. Costo in enoteca: da 8 a 10 Euro.
Laluci 2010, Baglio del Cristo di Campobello di Licata. Grillo. Paglierino scarico, profumi abbastanza verdi, poi frutta a pasta gialla, erbe mediterranee selvatiche, note minerali sulfuree; gusto coerente, discreta acidità, pompelmo anche verde, finale agrumato. In enoteca, ca.13 €. @@@
Stralustro di Cerasa 2008 - az.agr.Guccione. Catarratto in purezza, da azienda biodinamica. Giallo intenso, dorato oleoso, profumi insoliti di mineralità e frutta esotica (papaya), note di finocchio fresco, con sfumature gialle di pasticceria, mutevole nel bicchiere. Bocca più indistinta, meno interessante del naso, più neutra. Un po' corto. Prezzo al pubblico: al pubblico, 22-24 Euro.
Nero Ossidiana 2009 Tenuta di Castellaro, isole Lipari. Corinto, alicante, Nero d'Avola. Rubino scuro violaceo, profumi di cacao, poi piccoli frutti di rovo, un po' di legno, viola, bocca interessante, piena, discreta lunghezza, frutto, equilibrato. 3500 bottiglie. Non ancora in commercio. Bella bevibilità. Prezzo al pubblico 12.50€: da comprare! @@@@
Doc Faro Oblí 2009, Tenuta Enza La Fauci. Minuscola azienda, lavora con barrique e contenitori aperti. Follature, fermentazioni spontanee, lunghe macerazioni a cappello aperto. Malolattica spontanea. No filtrazioni, no chiarifiche. Nerello mascalese, nocera, nerello cappuccio, Nero d'Avola. Rubino non compatto, sfumature viola, profumi rossi indistinti: si avverte l'alcol, in bocca è un pò bruciante, tannini abbastanza grezzi, chiusura di prugna e china. Prezzo al pubblico: 25-28 Euro.
Perric.One 2008, Castelluccimiano. Perricone in purezza. Rubino scuro denso, profumi da frutta appassita, stile Amarone, naso non ben definito di frutta rossa, cacao, polvere di caffè. Bocca fruttata, ma un po' anonima. Prezzo al pubblico: 11 E.
Doc Mamertino Curpanè 2008, Tenuta Gatti. Nero d'Avola e Nocera. Rubino scuro, con sfumature violacee, naso fruttato, bocca coerente, grande bevibilità. Prezzo al pubblico: 15 €. @@@
Doc Delia Nivolelli 2007, Caruso&Minini: Syrah in purezza. Rubino molto scuro, fitto, con sfumature viola, naso di pepe: nero e verde. In secondo piano, fruttini rossi dolci, anche in confettura (more rosse). Bocca più gentile grazie all'affinamento in legno. Cacao, cioccolato, chiodi di garofano: discreta bevibilità. Prezzo al pubblico:25 € in enoteca. @@@
Passa di Nero 2008' Lombardo Salvatore. Nero d'Avola vendemmia tardiva. Rubino molto scuro, abbastanza compatto, sfumato di viola, profumi di uve passite con note balsamiche, ma anche di camomilla, datteri freschi, fichi secchi, rosmarino. Appassito sulla pianta. In bocca appaiono subito i fichi secchi, poi le uve appassite e i datteri. Discreta acidità. Lungo nel finale. Prezzo al pubblico: 22 Euro. @@@
Concludendo (e ammesso che da una degustazione si possano trarre conclusioni), l'impressione generale è che siamo appena all'inizio della scoperta della vera Sicilia dei vini: quella da vitigni (locali e non) fortemente radicati nelle loro zone di produzione, e vinificati secondo la tradizione del posto (e non secondo mode di altre zone, e soprattutto altri climi).
I tempi della Sicilia intesa come riserva di masse d'uve buone per tutti gli usi e a tutte le latitudini deve considerarsi conclusa; solo così potrà aspirare ad un ruolo, nel panorama enologico mondiale, che nessuno potrà contestarle (nè, soprattutto, usurpare) .