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Cercasi Mario (quasi) disperatamente

Il fatto è noto.

Ogni giorno, nella casella di posta di chi scrive di vino piovono decine di comunicati stampa, la maggior parte dei quali finisce dritto nel cestino, tanto lo sappiamo che sono fatti più per lustrare l'ego dei clienti che non per dare vere notizie/informazioni (le quali sono più rare di quanto il flusso di comunicati voglia far credere).

Ma è il gioco delle parti. Gli uffici stampa (che da tempo hanno rinunciato a educare i clienti, e si limitano ad assecondarli) continuano a sfornare comunicati, i clienti li pagano per questo, i giornalisti che li ricevono li cestinano, e son tutti contenti.

A volte però capita che nella casella ti piova il comunicato giusto, - cioè interessante/curioso.

Come questo, degli amici di Studio Cru:

"Quale miglior giudice per un prodotto, se non il consumatore? E chi è il “consumatore medio” di vino in Italia? Se lo chiedono i Consorzi di Tutela Colli Berici DOC e Vicenza DOC, che hanno varato l'iniziativa: Cercasi Mario, il consumatore medio.
Il tutto è proposto grazie al sito www.cercasimario.it nel quale si traccia il profilo del possibile Mario Rossi del vino: una persona che non lavora nell'ambito vinicolo, non è iscritta ad associazioni di degustatori e non legge le riviste di settore, ma il vino lo ordina abitualmente al ristorante e lo consuma di norma a casa. Insomma, chi è in grado di esprimere un giudizio sulla piacevolezza senza alcun condizionamento di sorta.
I due consorzi sono intenzionati a reclutare almeno quindici “Mario” ai quali sottoporre in degustazione i vini del concorso “Le Vigne del Palladio” che si terrà a fine maggio a Vicenza. Per selezionarli, verrà organizzato un vero e proprio casting, con  videointerviste nelle quali i “candidati Mario” dovranno rispondere ad alcune domande sul vino e degustare un calice di prova. Il tutto sarà poi pubblicato online sul sito del concorso. La prima sessione sarà sabato 26 marzo presso la Fiera di Lonigo,  tradizionale manifestazione dedicata all'agricoltura giunta alla sua 525° edizione. Quindi seguiranno un casting in occasione di Vinitaly e uno a Tutto Food di Milano.
La sfida oggi – spiega Federico Tassoni, presidente del Consorzio di Tutela Colli Berici DOC è quella di riportare il vino al centro della tavola. Dobbiamo tornare a considerarlo un alimento: per questo ci teniamo che a giudicare i nostri vini siano proprio i consumatori, anche in un concorso. I vini dei Colli Berici, tra l'altro, incontrano particolarmente il gusto contemporaneo, grazie a gradazioni moderate e un'ottima bevibilità. Emblematico in questo senso è il Tai Rosso, vino autoctono della nostra area, dai profumi fragranti e con una struttura non troppo impegnativa: sempre piacevole e versatile negli abbinamenti”.

La giuria popolare del Concorso Enologico Le Vigne del Palladio peraltro affiancherà una giuria tecnica composta da Enologi, Sommelier e Giornalisti. Il premio si articolerà quindi in due sezioni distinte, che renderanno interessante valutare la diversità di giudizio delle due commissioni. Regolamento e altre informazioni sul sito: www.cercasimario.it". (il grassetto è nostro, n.d.r.)

Fin qui la notizia: iniziativa curiosa, originale, divertente. E magari funziona.

La cosa però ha anche un che d'inquietante, che porta dritti ad un interrogativo esistenziale: chi è Mario? davvero esiste un individuo simile? Uno che beve il vino tutti i giorni - ma non sa cosa siano Slow Food, i trebicchieri, Parker o Wine Spectator, uno che lo ordina al ristorante - ma non ascolta la trasmissione Decanter, uno che non ha mai fatto degustazioni-corsi-serate-seminari sul vino - epperò è in grado di dire se un vino gli piace o no.

Io spero che un individuo del genere non sia una semplice illusione, una proiezione delle nostre più recondite aspettative. Perchè se una persona del genere davvero esiste, sarà probabilmente in grado di dirci anche un'altra cosa: come deve essere la comunicazione del vino.

A volte infatti , bizzarramente, ho la sensazione che abbiamo sempre presunto di sapere come dovevamo parlare di vino a questo fantomatico middleman... ma, in realtà, non gliel'abbiamo mai chiesto.