Old vintages tasting - Trentodoc
Non sono momenti facili, questi, per il Trentino vinicolo. Stanno succedendo cose che fatichiamo a capire - anche perchè nessuno si preoccupa di spiegarcele compiutamente, sine ira et studio.
In attesa che l'orizzonte si chiarisca, tutto procede come da programma: perciò anche quest'anno è stato messo in cartellone "Bollicine su Trento". Tra le iniziative, una delle più interessanti è stata sicuramente la degustazione di vecchie annate di Trentodoc, condotta a due voci dall'amica Delphine Veissier, appassionata esperta di Champagne, ed Enrico Paternoster, enologo dell’Istituto Agrario di San Michele all'Adige.
Di seguito le mie impressioni ao vivo, come si dice (in Brasile).
Il Trentodoc in un twitt (o poco più): 37 produttori, 10 milioni di bottiglie, 3000 ha di vigneti, altitudini che arrivano fino a 800 m, uve chardonnay e poco pinot nero, invecchiamenti minimi di 24 mesi (più dello Champagne e del Cava). La data di sboccatura è dichiarata in etichetta, cosa che non avviene negli altri metodi classici europei.
Come riconoscere un Trentodoc? Dalla grande freschezza, purezza di aromi, corposità, basso dosaggio di zuccheri, profumi mediterranei e minerali.
Lo stile Trentodoc è rigoroso, a tratti severo, alpestre, ricorda le erbe di montagna, con l'invecchiamento alcune bottiglie richiamano gli idrocarburi stile riesling del Palatinato. Non sono spumanti ruffiani, anche nel tempo invecchiano restando dritti, come certi scalatori: snelli e asciutti. I sentori tropicali si avvertono qua e la', dove lo chardonnay di montagna a seconda delle annate è riuscito a esprimersi meglio, ma non è mai molle. Prevalgono comunque la frutta secca, le nocciole soprattutto, le mandorle e al massimo la pasta di mandorle, i sentori di dolci di pasticceria secchi e poco zuccherini.
Annate in degustazione: dal 2000 al 2007 e dal 1990 al 1999. Le migliori:2005, 2006, 1994,1991.
Cuvee dell'Abate, Riserva 2003 - Abate Nero. L'eccellenza del Chardonnay con un tocco di Pinot nero. Fruttato giallo, mandorla dolce, pasta di mandorle, pasticceria, pieno. Più floreale dei successivi. Un'interpretazione integralista che rispetta il rigore e la sobrietà delle uve di montagna.
2002 - Crema e frutti gialli, fresco e lungo.
2001 - analogo al precedente nei profumi, ma più tagliente nell'acidità.
Altemasi Graal, Riserva 2003 - Cavit. Naso più cremoso, di pasticceria, torte, dolci secchi alle mandorle. 2000 - Piacevolmente lungo, bilanciato e strutturato. Lievito, nocciola e brioche, pane sfornato. Bocca fresca, quasi balsamica. Pepe bianco.
1998 - Pulito, maturo, un po' calante, profumi e gusto di frutta gialla esotica (ananas, banana) anche candita e secca, ancora setoso in bocca, molto pieno, salino, da accompagnare al cibo.
Methius 2006 Riserva- Dorigati: profumi più scuri dei precedenti, formeno definiti e accattivanti, ma in bocca è molto più intrigante,cremoso, fruttato giallo maturo, con un tocco di miele e zabaione e datteri.
2005 - profumi intensi e maturi di mela, ananas, un tripudio di frutta gialla che torna anche in bocca, con discreta aromaticità, severa, come quella di un Riesling.
2002 - le note benzeniche sono più evidenti, l'annata più fredda ne fa un campione molto severo, verticale, ma ha ancora un accenno di crema, frutta candita, scorza di arancia candita, molto sfaccettato e interessante. In bocca è pulito, ancora cremoso, completo. Un vino che ricorda le candele profumate alla crema e cannella di Natale.
Riserva del Fondatore 2007- Fondazione Mach: naso scuro un po' fumè, erbe dell'orto, salvia e origano, più rotondo in bocca, fruttato, agrumato, piacevole ma un po' prevedibile.
2006 - molta frutta secca bianca, nocciole, tabacco chiaro, cioccolata bianca, lascia una bocca pulita, precisa, si beve bene.
2002 - cedro del Libano, agrumato, crema, frutta secca, coerente in bocca, pieno, da pasto.
Riserva del Fondatore 2001 - Cantine Ferrari: chardonnay in purezza, naso molto evoluto, un po' decadente, di fiori secchi, mela cotogna, coerente in bocca. Attualmente sul mercato.
1994 - analogo al precedente, stesso stile, profumi di fieno, erba secca, camomilla essiccata, idrocarburo, fiori d'estate, in bocca torna la camomilla, le erbe aromatiche dell'orto.
1991 - profumi più scuri dei precedenti ma ancora fresco, pieno, forse piû del 2000: polvere di caffè, orzo, rigoroso in bocca, verticale.
Di questa degustazione, il terzetto più sorprendente si è rivelato essere quello di Dorigati: il Methius è Trentodoc elegante, misurato, personale, mai banale. Uno dei migliori esemplari della sua tipologia.