Il Soave, le Cantine sociali e gli altri (prima parte)
Nel calcio lo si dice spesso: "Squadra che vince, merito dei giocatori, squadra che perde, colpa dell'allenatore".
Un proverbio che potrebbe essere adottato, in un certo senso, anche dalle denominazioni vinicole. Finché le cose vanno bene per tutti, il merito è, in genere, soprattutto delle aziende private, ma se il mercato entra in affanno e le vendite di vino vanno a picco, la colpa è delle cantine sociali. Ribassano, svendono, strangolano, monopolizzano il mercato... e a fare le spese di tutto questo sono i piccoli-medi produttori. Così dicono (le aziende private, non le cantine sociali). Da Nord a Sud Italia il coro delle lamentazioni si leva unanime: laddove ci sono aziende del vino che soffrono, c’è sempre una cooperativa colpevole di qualcosa.
ll Soave risente della crisi, le aziende faticano a vendere, i loro cali di fatturato sono vistosi...colpa delle cantine sociali e della loro politica dei prezzi?
“No, anzi. Questo genere di spiegazione è del tutto fuorviante. Il canale principale attraverso il quale vendono le aziende private è l’horeca, che ha registrato nel mondo un calo del 40 per cento. Se l’horeca è in crisi non è colpa delle Cantine sociali. Ci accusano di fare prezzi stracciati nei discount? Ma se abbiamo smesso di vendere Soave Classico ai discount cinque anni fa. Il fatto è che le aziende ragionano sull’onda dell’emotività - “non vendo più” - mentre dovrebbero fare un’analisi molto più approfondita. Anche lo Champagne è in crisi: è forse colpa del Prosecco, che è più economico? No. Il fatto è che la gente non approccia più i prezzi come una volta. Ma ti dirò di più. Sono rientrato da poco da un viaggio negli USA, dove la relazione prezzo franco cantina - prezzo scaffale è molto lineare, e lì ho potuto constatare di persona che c’è in atto una pericolosa caduta dei prezzi proprio dalle aziende private”.
Allora la percezione che hanno le aziende non è corretta...
"I produttori vedono solo i prezzi bassi nei discount: il Soave a 1.49 Euro. Ma era così anche cinque anni fa. Allora un prezzo così poneva il Soave tra i vini a prezzo più basso, oggi lo vede tra quelli di fascia medio-alta: il Chianti infatti costa meno, lo Chardonnay trentino anche, perfino molti vini francesi costano meno”.
Come va il Soave nella distribuzione moderna? "
"Nella GDO è in incremento, per noi: nell’ultimo anno abbiamo aumentato del 30 per cento le vendite, aumentando il valore di cessione”.
A cosa si possono attribuire questi risultati?
"Alla coerenza. E alla costanza. Il prodotto giusto ai prezzi giusti”.
Cosa dovrebbero fare i produttori del Soave per uscire dall’ impasse?
"La cosa più sbagliata è non fare un esame corretto della situazione. La Cantina di Soave è l’azienda che vende il prodotto più caro ai supermercati. E se vogliamo andare a vedere nel canale Horeca, a fronte di marchi storici, il brand Rocca Sveva rischia di essere ancora una volta uno dei più cari. In realtà, il problema di tante aziende è il loro dimensionamento: mantenere una famiglia con una produzione di 50 mila bottiglie, o meno, oggi è molto dura, per tutte le denominazioni, non solo per quella del Soave”.
(..continua...)