A Merano IWF 2010, il lunedì
Andare a Merano IWF il lunedì - un lunedì piovoso, uggioso e noioso - significa mancare buona parte della festa (di popolo, di stampa, di eventi, eccetera) perché tutto si è già tenuto nei giorni precedenti, soprattutto il sabato, giorno di massima calca.
Significa aggirarsi tra i banchi con calma e senza fretta - e pazienza per l'atmosfera smobilitante che si avverte già a partire dalle 12.
Significa riuscire a scambiare due parole con l'amico (produttore, sommelier, giornalista...) che non vedi da tempo, senza essere continuamente interrotti.Significa assaggiare quello che vuoi - se vuoi - con il mood del turista sfaccendato, più che del wine professional.
A chi, o a che cosa serve - se ancora serve - , il Merano IWF? Potremo restare a discutere per ore su questo interrogativo, senza venirne a capo. E' una domanda che gli stessi produttori si fanno da tempo: nel dubbio, si risponde qualcuno, meglio esserci, che non. Così c'è chi sceglie di venirci solo da visitatore, e chi invece continua anche ad esporre.
Avendo mancato i giorni più caldi della manifestazione, non posso riferire di quali e quanti siano state le novità di quest'anno; posso solo segnalare alcuni assaggi fatti al volo, e che vale la pena citare.
Come il sempre buono Brunello di Montalcino dell'azienda Il Marroneto di Alessandro Mori: il 2006, da poco in bottiglia e quindi non ancora pronto per il commercio, è un tripudio di viole e fiori scuri al naso, di un fruttato setoso in bocca, godibile fino all'ultima goccia. Più complesso e strutturato il Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie, che con il fratello minore condivide lo stile di grandissima eleganza.
Cambio di sala, e dalla Toscana passiamo ad un'Argentina che confina con la Valpolicella. L'azienda agricola "Secondo Marco" è una new entry della Valpolicella condotta da un nome storico della zona: Marco Speri. Vigneti e cantina si trovano in zona classica di produzione, a Fumane, e al momento sono pronti solo due vini: il Valpolicella Classico e il Valpolicella Classico Superiore Ripasso, ma è di prossima uscita anche il Recioto. Floreale-fruttato il primo, più fruttato-speziato il secondo, di grande bevibilità entrambi.
Alessandro Speri, fratello di Marco, ha invece scelto di piantare la sua azienda un po' più in la': a Mendoza, in Argentina. Qui, complice l'enologo Attilio Pagli (che segue anche Marco), produce un eccellente Malbec e un sorprendente bianco da uve torrontes. Vigne piantate a oltre 1600 m di altezza, con una resa di poco più di 10 quintali/ha, lavorato solo in acciaio, è un bianco delicatamente aromatico, ricorda il viognier, ma anche il riesling e il moscato. In bocca non è nessuno dei tre, ha una acidità inaspettata, ben bilanciata dall'alcol (13.5% Vol), sentori di frutta fresca (pesca), secca (nocciole) ed erbe aromatiche.
Un vino più facile da bere che da descrivere, e del genere "un sorso tira l'altro".