Viaggi & Assaggi

La pazienza del tempo di casa Bertani

Non può dire di conoscere l'Amarone della Valpolicella chi non ha mai avuto la fortuna di fare una verticale di Amarone della Valpolicella Classico Bertani. Il che è meno difficile di quel che si può pensare: non solo perchè Bertani è la storia di questo vino, ma soprattutto perchè almeno una volta l'anno apre i cancelli della sua cantina di vinificazione di Grezzana e mette in degustazione fior di bottiglie e di annate.

Così è stato anche per quest'anno: tema conduttore della giornata, il tempo. Un elemento-chiave nell'ontologia dell'Amarone della Valpolicella, normalmente ignorato dall'andazzo produttivo corrente (con gli esiti sensoriali che conosciamo). 

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Metti, a Villa De Winckels, un Amarone della Valpolicella

...ma anche due, tre, quattro... tutti quelli che hanno voluto portare le trenta e passa aziende presenti, della zona Doc e della Classica.

Un evento, questo organizzato da Villa De Winckels, che anche quest'anno ha fatto il tutto esaurito e che si sta rivelando un appuntamento da non perdere per gli appassionati e un'occasione di degustazione importante. 

L'atmosfera informale, l'ottimo e curatissimo buffet, l'organizzazione impeccabile permettono infatti di parlare, assaggiare e muoversi tra i tavoli nelle migliori condizioni, soprattutto se ci si presenta per tempo: nelle prime ore l'afflusso tranquillo permette a tutti d'incontrarsi degustare in relax. 

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I vini di Natale: Terrano e i rossi del Carso

E' la faccia rossa dell'enologia carsolina: cordiale, robusta, genuina. Originale e territoriale.

Parliamo del terrano (e dei suoi fratelli), che anche qust'anno si ripresentano a pubblico e critica in una quasi-3 giorni di assaggi e abbinamenti ai prodotti locali (formaggi, salumi, miele) localizzata nella Galleria del Tergesteo, in piazza della Borsa a Trieste. Si comincia ufficialmente venerdì 16 nel pomeriggio, per chiudere definitivamente domenica 18 dicembre alle 20.

I dettagli della manifestazione, che già l'anno scorso aveva conosciuto un ottimo successo, li da il comunicato ufficiale:

"Nel corso delle tre giornate in cui si svolgerà la manifestazione, i cultori e gli appassionati del Terrano potranno degustare e acquistare i vini proposti dalle più prestigiose e note aziende vinicole del Carso triestino, goriziano e sloveno.

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Old vintages tasting - Trentodoc

Non sono momenti facili, questi, per il Trentino vinicolo. Stanno succedendo cose che fatichiamo a capire - anche perchè nessuno si preoccupa di spiegarcele compiutamente, sine ira et studio.

In attesa che l'orizzonte si chiarisca, tutto procede come da programma: perciò anche quest'anno è stato messo in cartellone "Bollicine su Trento". Tra le iniziative, una delle più interessanti è stata sicuramente la degustazione di vecchie annate di Trentodoc, condotta a due voci dall'amica Delphine Veissier, appassionata esperta di Champagne, ed Enrico Paternoster, enologo dell’Istituto Agrario di San Michele all'Adige.

Di seguito le mie impressioni ao vivo, come si dice (in Brasile).

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I Valpolicella di Villa de Winckels

Novembre è un mese di degustazioni interessanti, grandi e piccole. Una delle più recenti si è svolta in quello che sta diventando pian piano un vero punto di riferimento per l'assaggio dei vini della Valpolicella orientale: Villa de Winckels.

Non contenti di ospitare ogni inverno un'ampia panoramica degli Amarone della Valpolicella Doc, ultimamente i Merzari (che ringrazio per l'invito), proprietari di questa elegante struttura, un po' ristorante un po' locanda e un po' enoteca, si sono lanciati anche nell'impegnativo compito dell'organizzazione di serate a tema: l'ultima ha riguardato una orizzontale di Valpolicella Superiore, la prossima - imperdibile! - si terrà invece giovedì 5 dicembre e interesserà nientemeno che una verticale di Amarone della leggenda della Valpolicella tout court: Romano Dal Forno.

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Il bello (e il brutto) di Merano IWF 2011

Non sono (ancora) così snob da denigrare una fiera del vino per il semplice fatto che esiste. E non sono (più) così ingenua da credere che venga organizzata per mecenatismo. 

Ciò premesso, ecco qualche distillato della mia esperienza di Merano IWF 2011, quello che mi è piaciuto (il buono) e quello che non mi è piaciuto (il brutto). Il tutto, come sempre, ampiamente opinabile.

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Ewbc #4: la gente, i vini, i luoghi

Domande e pensieri in ordine sparso.

"In quale direzione va la comunicazione del vino sul blog?" (R.Ricci Curbastro: Italia Oggi, 22.10.2011)

"Whether we like it or not, we are very much globally connected and if we want to remain relevant, establish our presence and voice and preserve our local livelihood (in culture, tourism, technology etc.), we must tune in to a world that is moving ahead with or without us". (Susan Hedblad; Facebook)

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I vini della montagna che respira (2): la dolcezza e il carattere

 C'è molto di nuovo all'ombra del vulcano. Vulcania 2011 prima  e ViniMilo 2011 poi hanno siglato un modo nuovo di fare molte cose già viste.

Vulcania-Etna rappresenta innanzitutto un nuovo modo di leggere 5 aree viticole bianchiste per vocazione (Soave, Gambellara, Lessini Durello, Etna, Campi Flegrei): facendo leva su una territorialità che va oltre le rispettive zonazioni e cerca un minimo comune denominatore su cui iniziare a lavorare. 

Secondariamente, è un nuovo modo di presentarsi al pubblico: insieme. Ospitandosi reciprocamente nelle rispettive manifestazioni, cedendosi il passo (e i microfoni, e i riflettori) a vicenda. Pariteticamente. Tale sinergia, sperimentata con successo in Italia, potrà essere facilmente replicata anche in iniziative all'estero.

Infine, come l'Etna (ispiratore) non dorme mai, ma è in costante e dinamico mutamento, così questo accordo non sembra voler fossilizzarsi sui risultati fin qui ottenuti, ma è aperto fin d'ora a nuovi ingressi: il primo dei quali, probabilmente, sarà quello dei vini dell'area vesuviana.

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I vini della montagna che respira: da Vulcania a ViniMilo

...quannu i nuvuli vannu a muntagna, posa la truscia c'annunca si vagna ("quando le nuvole vanno verso la montagna, posa la biancheria, altrimenti si bagna". Prov. siciliano).

A muntagna. Così i suoi abitanti chiamano l'Etna: "la" montagna. Per definizione. Non ne (ri)conoscono altre. Una parola che indica un luogo - meglio, un topos, cioè uno spazio che è anche mentale, non solo fisico - mutevole e imprevedibile, per quanto monitorato in tempo reale con rigore e ostinata passione da scienziati come il vulcanologo Salvo Caffo, dirigente del Parco  dell'Etna.

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Vinea Tirolensis n.12: la verticale

Un piccolo evento di quelli che funzionano, interamente autogestito, montato e smontato dai diretti interessati. Diversamente dallo scorso anno, quando la scelta prestigiosa ma inadatta al periodo aveva pregiudicato la buona riuscita della manifestazione, questa volta la Vinea Tirolensis si è rivelata all'altezza delle aspettative logistiche e organizzative. Ottima la scelta del luogo (l'Autocity Barchetti: vicino al casello di Bolzano Sud, un salone automobilistico multimarca ampio, comodo e climatizzato), azzeccata l'idea di far assaggiare alcuni prodotti tipici (nonostante i 39 gradi esterni, tutti abbiano apprezzato la vellutata di patate), ben disposti i banchi dei vignaioli.

Ma il piatto forte della giornata è stata la degustazione verticale dei vini di sei produttori: un piccolo evento nell'evento riservato a pochissimi eletti (grazie all'amico Armin Kobler per la segnalazione tempestiva!).

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